La carità trova casa a Lecco

2 Febbraio 2023 di fabio pizzul

Una nuova luce nel cuore di Lecco.
E’ l’insegna della Casa della Carità e richiama da vicino Expo 2015, visto che è una delle scritte luminose che corredavano il Padiglione della Santa Sede: “Donne nous notre pain de ce jour”, dacci oggi il nostro pane quotidiano.
Inaugurata ieri, alla presenza delle autorità locali e dell’Arcivescovo Delpini, la Casa della Carità raccoglie nel Centro Pastorale Paolo VI, alle spalle della basilica di San Nicolò e accanto all’oratorio, i servizi che Caritas da anni assicura al territorio e altri di nuova creazione, dal centro di ascolto al rifugio notturno (con 36 posti aperto tutto l’anno, passando per un ambulatorio medico e una mensa che potrà essere utilizzata anche per eventi culturali, sull’esempio di Refettorio Ambrosiano.
Una struttura completamente rinnovata, grazie al contributo di Caritas, dell’8 per mille e di diversi donatori privati: intende essere un segno per la città di Lecco e si colloca in quella che mons. Davide Milano, prevosto di Lecco, ha definito come la nuova piazza della città, incastonata tra il luogo della preghiera per eccellenza, la basilica, il luogo dell’educazione e dell’aggregazione giovanile, il nuovo oratorio, il luogo ella cultura, il Nuovo Cinema Aquilone e quello della carità, la struttura inaugurata ieri.

L’idea è di invitare a uno sguardo nuovo sulla città che, come ha sottolineato l’arcivescovo, deve prendere coscienza dei suoi problemi, smuoversi dalle proprie comodità e creare nuovi condizioni di sicurezza che partono da relazioni buone e dalla possibilità di offrire opportunità a chi è più in difficoltà.
Il messaggio che Casa della Carità lancia alla città, ha continuato Delpini, parla della necessità di costruire comunità, ovvero far sì che le persone riconoscano un’appartenenza che non è solo decisione del singolo, è convocazione per “non chiudersi dentro le mura”, ma scrivere una storia di civiltà attraverso relazioni di solidarietà, cultura e cura per i più piccoli e i più poveri.
Lecco non è una città che gravita solo sul centro, ma ha molti quartieri vivaci e vitali e la Casa della Carità intende essere un messaggio che diventa, nella parole di Delpini, un augurio: “essere una comunità guidata dalla speranza, che viene praticata nella solidarietà e con una prospettiva di futuro perché educa alla fraternità”.
Dalla nuova struttura e da tutti i suoi operatori e volontari nasce una provocazione per tutte le altre istituzioni cittadine, ha concluso l’arcivescovo, “affinchè credano nella comunità come aggregazione ordinata e orientata alle buone relazioni”.
L’impressione, per chi ha partecipato all’inaugurazione, è quella di un luogo di bellezza e amicizia messo a disposizione di una città che sta riacquistando molti dei suoi luoghi storici, basti pensare all’ambizioso progetto per il Lungolago, restituiti a una nuova fruizione all’insegna di quella che gli urbanisti definiscono rigenerazione urbana.

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