Il dibattito sulle prossime elezioni regionali si infiamma sempre più.
Se ne è parlato oggi in Assemblea regionale PD da dove è emersa la decisione di dare inizio al percorso delle primarie di coalizione, verificando prima l’esistenza della coalizione. In caso di indisponibilità degli altri partiti, si procederebbe a un altro passaggio in Assemblea che potrebbe evitare di procedere a primarie del solo PD.
In Assemblea, come peraltro ho fatto anche nel mio report settimanale di ieri, mi sono permesso di sottolineare l’opportunità di non trascurare un confronto politico con Letizia Moratti per capire le sue reali intenzioni di partecipare a un percorso effettivamente alternativo alla destra (ormai senza il centro) al potere da troppi anni in Lombardia.
La mia sollecitazione non mi pare sia stata neppure presa in considerazione, perché in diversi si sono pronunciati a prescindere contro Moratti perché ritenuta di destra. Punto.
Poi è giunta la notizia della candidatura della stessa Moratti con il Terzo Polo in Lombardia, cosa che rischia di isolare il Partito Democratico e di costringerlo a un dialogo obbligato con i 5 Stelle.
La partita è chiusa? Non saprei dirlo, ma credo di no.
Nel frattempo, mi sono arrivati diversi commenti a seguito di quanto scritto nel mio report, in cui sottolineavo chiaramente che la mia scelta prioritaria rimarrebbero le primarie in un campo largo che comprendesse tutti coloro che si oppongono a Fontana. Visto che questa prospettiva mi pare improbabile, ho lanciato una riflessione, non una proposta. In Assemblea non ne abbiamo (ancora) discusso davvero, ne approfitto allora per riportarvi alcuni dei commenti da me ricevuti.
Ne attendo volentieri altri.
Mi aiuterebbero davvero nella riflessione, anche perché non mi rassegno a dover prendere “ordini” da altri e spero che le decisioni possano maturare collegialmente.
Gentilissimo,
la leggo sempre volentieri. Mi permetto, come elettrice, di porle un’osservazione: cosa se ne farebbe il PD di governare con Letizia Moratti se così facendo sarebbe costretto a sostenere politiche della Sanità di destra? Io spero di votare un partito che sostenga la necessità di ridare al sistema sanitario pubblico quella centralità che ha perso per il conflitto di interessi dei medici che possono fare nelle stesse strutture sia prestazioni pubbliche che private. Spero di votare un partito che voglia ridurre le liste d’attesa degli interventi e delle visite e contrastare la deriva privatistica che la Regione Lombardia ha imboccato da vent’anni a questa parte. Se andaste con la Moratti in testa, questo non succederebbe di sicuro. Quindi sarei costretta a votare partiti differenti.
Inoltre a ben vedere la Lombardia che vota Lega è popolare. Forse servirebbe tornare una sinistra cristiano-sociale (non democristiana, ma cristiano sociale, di sostanza) e non inseguire esponenti della Milano bene come Moratti. Ci scommetto, non servirebbe. Tra l’originale e le fotocopie gli elettori han sempre scelto l’originale.
Un cordiale saluto.
MM
Ciao Fabio,
ovviamente la questione Moratti non va letta sotto la lente della testimonianza ma sotto quella della responsabilità.
Far salire la Moratti sul treno del centrosinistra come conducente non sarebbe credibile. Temo che chi praticasse questa strategia si renderebbe responsabile di un’ennesima sconfitta, per altro con perdita quasi definitiva di credibilità. Quindi sarebbe una responsabilità anche sul futuro.
Non so quali alternative abbiate, capisco che la decisione di indire le primarie non spetti a te (magari fosse così, ci mancherebbe) ma spero che abbiate un’alternativa.
Altro discorso sarebbe se il/la presidente candidato/a fosse una persona con altra credibilità nel PD. In quel caso l’allargamento sarebbe solo una risorsa, purché inquadrato in un piano programmatico di discontinuità.
Penso che alla fine la coerenza del programma e delle sue 2 o 3 ispirazioni chiare e ben comunicate sia quello che conta di più.
Rinunciare a questa coerenza, che in questo caso prevede di delineare chiaramente una discontinuità, sarebbe la strada più sicura per un’altra sconfitta elettorale.
Comunque, come sempre, in bocca al lupo, non ti invitiamo ma ti pensiamo e speriamo che tutto vada bene. Ciao,
M.
Ciao,
sono D. D, N., di Morbegno.
Stavo proprio pensando di scriverti quando è arrivata la tua mail sulla “questione lombarda”.
Ti avrei scritto per dirti “ora bisogna decidere il da farsi”, abbiamo perso, anche con il governo Draghi, molte occasioni per fare qualcosa da PD (personalmente ricordo solo l’assegno familiare) e siamo visti, da molti, come quelli che sono al governo da 11 anni (anno più, anno meno, parentesi più, parentesi meno) attaccati alla poltrona.
Leggendo l’intervista a Rosy Bindi, anch’io mi sono chiesto se è il caso di sciogliere il partito: siamo soli; quando sono andato a votare con mio figlio, guardando i manifesti elettorali, lui ha esclamato… “Ma papà, siamo soli!”
Eh, sì, siamo soli. O meglio, nessuno vuole venire con noi (va bene, saranno degli idioti (Calenda, Renzi, Conte)), tant’è altri partiti hanno fatto accordi con noi e se ne sono andati.
Servirebbe sciogliersi e ridarsi un’anima? Io ho iniziato ad accostarmi alla politica quando c’era la Margherita… mi sentivo in linea con le proposte fatte e con i suoi rappresentanti; eravamo alleati con i DS, ogni tanto scomodi, un po’ arroganti (ma dipende dalla gente), che pensavano di avere una grande levatura morale… vabbé… ma almeno si vinse con Prodi.
Il PD… quante anime! (troppe!) Sui diritti LGBTQ+ non mi sono mai sentito particolarmente infervorato, come su altri aspetti. Invece sì, un’attenzione verso le fasce economicamente e socialmente più deboli mi andava bene, anzi, direi che si poteva premere un po’ di più.
Boh… sempre votato PD, anche perché il resto era pessimo.
Nelle ultime votazioni sono stato tentato di andare col Terzo Polo, però Renzi non mi è mai piaciuto, Calenda ancor meno e quando ho visto Gelmini parlare dal palco ho detto… ok, va bene il PD.
Passiamo allora alla questione lombarda. Dopo aver aborrito colei che con i suoi decreti delegati ha massacrato la scuola… noi vorremmo candidare quella che ha distrutto la scuola italiana? Ma ci rendiamo conto? La sindaca di Milano? MA…Moratti? Quella per cui ho fatto uno dei pochi scioperi della mia vita? Quella per cui abbiamo sfilato dicendo “Moratti, Moratti, rispetta i patti!” (dato che si era rimangiata un’infinità di cose dette e non mantenute sulla scuola). La badante di Fontana? Ma di che cosa stiamo parlando?
Ma il 45% della gente che non ha votato dirà, bravo il PD! Ma ci prenderanno in giro, tutti, dicendo che, pur di vincere, abbiamo venduto la nostra anima alla Moratti. Lo farà Renzi e Calenda? Benissimo. Torno al PD alla grande.
So benissimo anch’io che in politica bisogna fare alleanze… però, veramente, che cavolo stiamo facendo??? Ma il giorno che Berlusconi vuole far fuori la Meloni, noi lo candideremo?
Che PD è quello che è eletto nel centro di Milano? Siamo il partito dei borghesi? Dei ricconi? Non dovremmo essere il partito del ceto medio? Dei ceti più poveri? (eh, no, al governo abbiamo ridotto le aliquote IRPEF…) Ma a noi che ce ne frega del neoliberismo? Noi dovremmo proporre una patrimoniale! Altro che pace fiscale per chi ha FREGATO lo stato anche solo di 1000 euro! Ma becchiamoli questi ladri! Ma accidenti! Abbiamo un nero tremendo, una malavita presente dappertutto!
Sono queste le lotte da fare…
Scusa lo sfogo però mi sembra veramente che ci rendiamo ridicoli (come la Serracchiani che dice alla Meloni che è un passo indietro… fuori…)
Leggo i presenti che sfilano a Milano… Renzi, Calenda, Moratti, Casini… vabbé
Anche a me non piace il M5S, ma con loro posso condividere – non tanto il reddito di cittadinanza -ma una certa politica verso i ceti deboli, ed una richiesta di giustizia che, se non fossero stati IDIOTI, ci avrebbe portati a governare con loro nel governo Bersani (ancora mi arrabbio nel ripensare agli anni passati).
Rileggo e mi accorgo che è un guazzabuglio di pensieri… vedi tu se possono darti uno spunto.
Buon lavoro
D.D.N.
Gentile Fabio Pizzul, secondo me un accordo di governo con la Moratti non è accettabile per più motivi. Tra questi il principale è la legge sulla sanità lombarda, promulgata e voluta proprio dalla stessa. Poi se vuole proseguire su quella strada è libero di farlo ma non credo che avrà un grosso consenso dagli elettori del PD. Io sono uno di coloro che ha sempre votato PD anche turandomi il naso, ma una scelta del genere sarebbe inaccettabile e come me molti altre persone la pensano in questo modo. Veda lei.
I.
Ciao Fabio,
visto che attendi suggerimenti e risposte, spero questa volta di ricevere risposte, visto che già la settimana scorsa ho inviato una riflessione sul PD senza ricevere alcun riscontro. Forse perché era una riflessione non allineata e controcorrente? Mah, spero che anche se su posizioni diverse il dialogo possa continuare, diversamente ne prenderò amaramente atto con grande delusione.
Ma veniamo al tuo commento odierno di cui trascrivo per comodità il passaggio chiave e a mio avviso più controverso: ” Capisco che l’ex sindaca di Milano possa essere un nome ingombrante e indigesto, ma bisogna decidere quale sia la strada migliore per strappare la Lombardia alla destra. Credo che l’obiettivo sia questo, non la difesa della purezza identitaria del PD o altre tattiche per assicurarsene l’egemonia interna. La strada prioritaria, per quanto mi riguarda, rimane quella delle primarie con una coalizione ampia che vada dal Terzo Polo ai 5 Stelle e oltre passando per i civici.”
Strappare la Lombardia alla destra? Per fare cosa? A qualunque costo? Anche a costo di mettere insieme un’ammucchiata dai 5 Stelle al Terzo Polo fino alla Moratti (fino ai ieri considerata di destra) per poi forse vincere ma poi sicuramente non governare viste le enormi diversità identitarie e programmatiche di tale coalizione?
Mi spiace caro amico, proprio non ci siamo. Questo modo di ragionare non c’entra nulla con la ricerca del bene comune ma solo con una voglia di rivincita fine a se stessa. Io invece ti suggerirei di chiederti come mai la Lombardia stia da 30 anni sempre col centro destra e non con il centro sinistra nonostante le varie proposte e i diversi uomini succedutisi nel corso degli anni.
Cordialità – A.
Caro Pizzul,
il segretario regionale del PD si è pronunciato con chiarezza sulla dottoressa Moratti. Vedo che tu sei possibilista. Sono stato tra i fondatori del PD, lo immaginavo un partito non delle correnti. Mi sono sbagliato.
V.C.
Grazie, caro Fabio, del tuo importante Report settimanale.
Anch’io sono del parere che il PD, che si presenti da solo alle prossime elezioni regionali, le perderà.
Ci vuole un’ampia coalizione con un programma serio e realizzabile, pensato senza tatticismi.
Meloni in Europa si è soltanto presentata e ha trovato ascolto. Ma le verifiche devono ancora giungere.
I primi provvedimenti del Governo in Italia (rave e innalzamento dei limiti all’uso dei contanti) secondo me sono infelici.
Molti saluti e Buona Domenica.
E. P.
La figura di Moratti è ambigua.
Il Pd non può sostenerla.
Ed Anche Cottarelli: ci ricordiamo il risultato disastroso delle politiche , se non sbaglio in quel di Cremona?
E poi: ancora il papa straniero?
L’ esperienza Draghi non ha insegnato nulla?
Un caro saluto
A.V.
Buongiorno Fabio, per fortuna nel PD ci sono persone APERTE come Fabio Pizzul. Fuori dall’orticello, andiamo ad aggregare, credo la figura della signora Letizia Moratti possa far fare il salto necessario per poter avere una regione Lombardia diversa.
Io sono disponibile.
GRAZIE
G.L.
Buongiorno Fabio,
le scrivo stimolato dal suo ragionamento.
Premesso che la voterei con letizia come mio candidato preferito alla presidenza della regione (l’ho anche espresso pubblicamente), voglio condividere con lei una riflessione che abbassa il livello e che trasuda pragmatismo e triste realismo.
Con grande stima, la saluto cordialmente
Probabilmente invecchiando un demotivato miscredente come me si inacidisce vieppiù in forme estreme di disincanto e cinismo, oppure semplicemente quando si fa il bilancio familiare le spese mediche aumentano di mese in mese. Oppure ancora come dice Pagnoncelli, si tende verso un voto a chi si può pensare (o sperare) risponda meglio ad esigenze particolari.
Uno specialista visitandomi mi ha detto, la voglio rivedere tra quattro mesi. Ho subito prenotato una nuova visita che il sistema regionale mi ha confermato dopo 16 mesi. Se posso pensare a un nuovo governo in Lombardia che metta mano, prima che muoia, a questo sistema e lo renda utile per i cittadini, beh, io vorrei sperare che la parte politica che sento più vicina e che credo possa farlo, voglia, con determinazione, con realismo, con pragmatismo e anche con cinismo, conquistare il potere per entrare nella stanza dei bottoni, gestire e allocare le risorse, combattere le storture che rendono la sanità pubblica una sanità a pagamento. E le raccolte firme sono belle cose, ma è con il potere che si decidono le sorti della comunità, verso il bene della comunità o verso il bene di altri.
Spero che non si difenda un fortino ideale o ideologico per rimanere nella “comfort zone” della opposizione, ininfluente e lamentosa. Meglio fare un veloce corso di lungimiranza e pensare non al domani ma ai prossimi 30 anni. Perché se si sceglie di fare scelte magari “pure” ma non vincenti (quando si può invece diventare determinanti) “costi quel che costi”, io mi chiedo “costi per chi?” Perché i costi li pago anche io. Sono un po’ stufo. Negli ultimi anni della mia vita vorrei vedere raddrizzare un po’ di storture. Sarà possibile (non che dia fiducia alla cieca, solo dall’altra parte so di non avere neppure speranze)?
Semplicemente pensare: per fare le cose che vogliamo fare perché servono ai lombardi ci serve partecipare in forze alla gestione del potere. Come fare per ottenerlo?
Allora sia io su questa possibilità di una coalizione progressista che abbia la signora Moratti come candidata presidente farei una valutazione. In un certo senso la stanerei con un confronto non sul suo passato o sul suo nome (o sulle sue ambizioni), bensì sugli impegni programmatici (a partire dalla sanità).
Se la sua intenzione è continuare sulla falsariga a cui siamo male abituati e che come cittadini subiamo, allora una motivazione per non percorrere la stessa strada c’è. Motivata. Vera.
A meno che non si abbia paura.
R.S.
obbiettivo sul quale siamo tutti d’accordo e’ liberare la lombardia dalla Lega. Vista la situazione da soli non vinciamo e ci ritroveremo ancora la Lega.
Quindi ovvio cercare alleanze ma su punti precisi e condivisi di programma. saluti
angelo rota