Gli italiani hanno scelto Giorgia Meloni.
Questo il dato inequivocabile che emerge dalle elezioni del 25 settembre.
Ora toccherà alla leader di Fratelli d’Italia gestire gli equilibri interni alla propria coalizione con una Lega sonoramente sconfitta e una Forza Italia che ha limitato i danni. I centristi moderati sono sostanzialmente irrilevanti. Salvini esce sconfitto, Berlusconi rientra al Senato e rischia di essere, ancora una volta, ago della bilancia e una nutrita pattuglia di parlamentari di Fratelli d’Italia che, probabilmente, pochi avrebbe votato direttamente senza il brand Giorgia Meloni.
Quanto al PD…
…non si può che parlare di sconfitta elettorale, con un risultato ben al di sotto delle attese più ottimistiche, ma non certo inaspettato, vista la radicalizzazione e la polarizzazione scelta nella campagna elettorale. Più che compattare il proprio elettorato, la scelta del PD ha provocato un evidente spostamento di voti verso il cosiddetto Terzo Polo di Renzi e Calenda al nord e verso i 5 Stelle al Sud. Non parlerei di errori (che pure ci sono sicuramente stati), ma di una scelta di posizionamento politico che ha provocato grande malessere in diversi ambiti che hanno sempre guardato con simpatia al PD. Un amico prete questa mattina mi ha scritto il seguente fulminante messaggio: “Grazie Letta x aver spinto i cattolici nella braccia della destra….. Che tristezza….”.
Non mi dilungo in altre analisi, per cui ci sarà tempo, mi limito a un grande grazie a tutti coloro che hanno dedicato tempo e fatica a una campagna elettorale che qualcuno ha definito come la più brutta della storia della Repubblica. Il segretario Letta, pur senza poter contare su una vera coalizione, ha girato in lungo e in largo l’Italia e si è confermata persona di grande spessore, ma non certo capace di trascinare il popolo al voto. Ho incontrato tanti candidati che si sono spesi senza risparmiarsi (soprattutto quelli che sapevano di non avere alcuna possibilità di essere eletti) e tanti iscritti e simpatizzanti dal PD che hanno passato ore a volantinare e a provare a convincere a votare.
Un altro dato, infine, risulta evidente: il partito di maggioranza è quello del non voto, salito a quasi il 38%, una quota impressionante che fa anche pensare che tutti coloro che volevano votare Meloni si siano recati alle urne, molti di coloro che non ne avevano alcuna voglia, in mancanza di alternative ritenute credibili, abbiano scelto di rimanere a casa.
cosa si può fare a partire da oggi, visto che Letta ha dettoche sidimetterà?
L’unica cosa da fare era, seppur difficile dopo la non fiducia a Draghi da parte di 5stelle, essere fedeli a se stessi: campo largo.
C’è anche il problema di quelli fuori sede che non possono votare, non solo studenti, anche lavoratori e pensionati che sono in vacanza a settembre per “risparmiare”. Siamo nel 2022 e c’è ancora questo grande problema ignorato dai politici.
Cerro una batosta memorabile per il PD a cui sono iscritta. Voto a sinistra dal 1975 e ancora adesso pur non essendo una nostalgica, rimpiango l’uomo Enrico Berlinguer…. eravamo giovani è vero, ma persone così non se ne vedono in giro…. Altri tempi si dirà, ma il voto degli operai e della gente umile o comunque che tira avanti a fatica, finisce alla destra o prima ancora addirittura a Berlusconi, Bossi…. Tante elucubrazioni dotte, tanti momenti di alta cultura tra persone che hanno un benessere sostanzioso e che creano una specie di circolo chiuso ; anche tanti politici di un tempo uscivano da ambienti non operai, eppure alcuni sapevano avvicinarsi agli strati più bassi della società e riuscivano a trasmettere, ad essere dei veri leader. L’onorevole Letta è chiaro è un’ottima persona, ma forse qualcosa manca a tutti; o magari semplicemente è giusta un’alternanza : si sa gli Italiani ad ogni elezione cambiano partito votato, ahimè…. Grazie
Ora e’ necessaria una opposizione ” di sinistra”. Siamo un popolo volatile. Da alcuni anni assistiamo a vincite sorprendenti ma ad immediate cadute (FI; RENZI;LEGA;M5S ora FdI……. domani sceglieranno Terzo Polo tanto per cambiare).
Vero, il limite è stata la polarizzazione, che ha lasciato da parte i contenuti, a danno di alcuni partiti fra cui il PD. Sicuramente la cultura odierna non aiuta, però bisognerebbe riflettere su come spesso manchi la percezione di come la politica possa ancora incidere sulla vita reale e quotidiana, partendo dal cuore più che dalla pancia. Mi sembra una sfida comunicativa epocale che elezione dopo elezione si allontana da una soluzione positiva: in bocca al lupo e lunga vita politica ai comunicatori-giornalisti!
Al tuo amico prete invece forse bisognerebbe consigliare di avere un po’ più di fiducia nel popolo cristiano. Va bene che i cattolici italiani hanno un rapporto complesso con la democrazia (Pietro Scoppola docet) ma se bastasse un segretario di partito (manco fosse un bolscevico) a spingerci di qua o di là avremmo un problema serio con la morale sociale.
Mi sembra invece che anche in questi giorni ci si possa chiedere come abbiamo esercitato la nostra responsabilità: in questo caso, nelle condizioni date, l’alternativa storica era realmente fra lo schieramento democratico e la leader post-fascista (chiamiamola polarizzazione, non era l’unico tema a disposizione, ma la cosa risponde semplicemente ad un criterio di realtà).
In ogni caso, ogni persona e ogni comunità rispondono alla propria coscienza circa le conseguenze reali delle proprie libere scelte anche elettorali, che sperabilmente trovano nella ricerca del bene comune una motivazione ulteriore rispetto a questo o quel leader politico di turno.
Nella serietà di questi momenti, oltre la nostra immediata comprensione e a beneficio della nostra fede, io chiederei invece agli amici preti di aiutarci a sperare che le scelte dei cristiani siano sempre orientate verso la società aperta e solidale di cui parla Papa Francesco nella Fratelli Tutti.
Vediamo di dare a Dio quel che è di Dio.