Nuova bufera sull’emittenza locale

21 Settembre 2022 di fabio pizzul

Sta per abbattersi una violenta tempesta su Tv e radio locali.
Una sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa mette in discussione i contributi ottenuti dalle emittenti locali nel 2016 e 2017, nonchè quelli degli anni successivi. Le emittenti potrebbero anche essere costrette a restituire i contributi incassati. Se a questo aggiungete i costi dell’energia, che hanno più che triplicato le spese di trasmissione, capite come la situazione è molto pesante, al punto da mettere in discussione l’esistenza stessa di molte emittenti.

La sentenza del Consiglio di Stato riguarda un Decreto del Presidente della Repubblica datato 2017 e firmato dall’allora Presidente del Consiglio Gentiloni con Calenda ministro dello Sviluppo Economico (MISE). Il ricorso approvato dal Consiglio di Stato era stato presentato da un’emittente TV risultata esclusa dalle prime 100 che si erano aggiudicate circa il 95% dei contributi. Secondo il Consiglio di Stato, la ripartizione dei contributi non era stata corretta e non avrebbe garantito il rispetto del pluralismo informativo. Da qui l’annullamento degli effetti della graduatoria e la possibile richiesta di restituzione dei fondi.
Ora la questioni è nelle mani del MISE che deve tentare di ottemperare alla sentenza senza però mandare in rovina le emittenti radiotelevisive.
C’è poi la questione del caro energia che pesa come un macigno sui bilanci delle emittenti. Per darvi un’idea di che cosa può significare, vi basti pensare che un solo impianto di trasmissione di una radio può consumare anche 20KW per 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno.
C’è da augurarsi che il Governo risolva al più presto entrambe le questioni o rischiamo di veder chiudere molte emittenti.

La sintesi dei contenuti della sentenza del Consiglio di Stato e il testo integrale della stessa

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