Ci siamo ormai abituati alla guerra: dopo un mese di bombardamenti, esplosioni, morti, sfollati… Sembriamo assuefatti alla normalità di un conflitto che, fino a qualche settimana fa, sembrava impossibile. Ma che cosa si sta facendo per costruire la pace?
Rilancio l’interessante riflessione che mi ha inviato Fiorenza da Melzo.
La ringrazio e le confesso di non avere risposte credibili alle sue domande.
Ma spesso le domande contano più delle risposte…
Ogni giorno racconti drammatici di una guerra insensata, incomprensibile, con distruzioni, morti, sfollati, … Qual’è il ruolo dell’O.N.U.? Costruire la Pace nella vita di tutti i giorni? alimentare/seminare la cultura della Pace?
Papa Francesco si è molto attivato e ripete ogni giorno concellare la guerra dalla storia dell’uomo prima che la guerra cancelli l’uomo dalla storia.
Per costruire la Pace tornano alla mia mente gli insegnamenti ricevuti negli anni ’60 del ‘900 a Universitè de Paix in Belgio, a Tihange Lez Huy (Belgio), fondata nel 1960 da Dominique Pire (1910-1969), Premio Nobel per la Pace nel 1958, monaco domenicano belga.
Egli insegnava che:
Pace negativa è assenza di guerra, silenzio dei cannoni, disarmare le mani;
Pace positiva è costruire la Pace disarmando i cuori e le menti, armonizzando le differenze, imparando a dialogare, allenandosi a praticare il dialogo fraterno, cioè mettere temporaneamente fra parentesi quello che uno è, quello che uno pensa, il proprio punto di vista, per ascoltare l’altro, conoscere il suo pensiero, il suo punto di vista, la sua cultura, fare un tratto di percorso con l’altro, fino a quando si conosce il positivo dell’altro, il negativo dell’altro, il proprio positivo, il proprio negativo; armonizzare i due positivi; eliminare i due negativi. Allora c’è una crescita di entrambi ……
Siamo più portati al dialogo fra sordi in cui ognuno ascolta solo se stesso?
Perchè è tanto difficile mettere in pratica il dialogo fraterno?
Perchè non è conosciuto il Premio Nobel per la Pace 1958 Dominique Pire?
Stiamo rileggendo “Pacem in terris” di Papa Giovanni XXIII, lettera enciclica, Roma s. Pietro, 11 aprile 1063?