Sui social sta spopolando il filmato di Salvini maltrattato dal sindaco ultraconservatore di Przemysl, comune polacco al confine con l’Ucraina. Al di là del giudizio sul viaggio del leader della Lega, in cerca di improbabili riabilitazioni umanitarie, mi pare evidente come lo stesso Salvini perseveri nell’utilizzo improprio o per lo meno disinvolto di simboli, giacche e quant’altro senza preoccuparsi dell’opportunità di coinvolgere associazioni e istituzioni in questioni politiche divisive e, in questo caso, rimediando per sé e rischiando di coinvolgere altri nelle sue figuracce internazionali.
Credo di dar voce al disagio di molti che si sono chiesti che cosa ci facesse il segretario leghista al confine con la Polonia con una giacca che metteva in mostra numerosi e variopinti simboli e loghi. La giacca, ricoperta di sponsor e con in bella vista la rosa camuna, simbolo di Regione Lombardia, e il nome di Areu, l’Agenzia regionale emergenza urgenza, è stata realizzata da Cancro Primo Aiuto Onlus, un’associazione lombarda benemerita, attiva nel campo delle malattie oncologiche e di grande supporto ai malati. Salvini ne è testimonial ufficiale e questo gli fa onore, ma pensare di fare un buon servizio all’associazione portandone il giaccone in discutibili missioni istituzionali è un grave errore o, quanto meno, una leggerezza imperdonabile.
Salvini non è nuovo a un utilizzo avventato di simboli e sigle, compresi quelli ben più delicati e significativi afferenti alla sfera religiosa.
Capisco e apprezzo la volontà di dare visibilità a realtà che fanno del bene, ma il rischio di trascinarle in situazioni imbarazzanti è sempre in agguato, soprattutto con il leader leghista. Ci vuole maggior rispetto nei confronti di associazioni benemerite e molto attive e radicate sul territorio come Cancro Primo Aiuto Onlus. È necessario che un rappresentante politico e istituzionale abbia più attenzione nell’utilizzo dei simboli perché rischia di ingenerare confusione, per di più se si propone in situazioni divisive e incappa poi in non volute figuracce. Non è certo un bel modo per aiutare e portare nel mondo il nome di istituzioni, società e aziende che, in modo inconsapevole, vengono coinvolte in situazioni spiacevoli.
Che dite, sono troppo critico e ingeneroso?
no, non sei critico e ingeneroso.
Al di là della persona, e personaggio (Salvini), anche per me vale sempre il pensare prima di agire. Soprattutto quando non si agisce a livello individuale ma con incarichi ben precisi, siano essi politici, sindacali, associativi, lavorativi, e così via.
No Pizzul lei non è ingeneroso. Mette in evidenza le manchevolezze e in questo caso la stupidità di Salvini. Mette anche in risalto l’altro personaggio che molti hanno scambiato per una nuova madre Teress di Calcutta.
trovo che Salvini anche in questa occasione abbia dimostrato di essere un opportunista disposto a fare la figura del confusionario (voglio essere pacata) pur di raccattare consenso
Caro Fabio, al contrario poco critico e molto generoso nei confronti dell’avversario politico, esponente leader della Lega. Salvini vive in un eterno presente: Gramellini nel suo Caffe’ nel Corriere della Sera del 9 marzo scorso lo chiama “lo smemorato “e lo paragona” alla pesciolina Dory, che non ricorda mai cosa le è successo un attimo.” Vivere senza memoria oltre che una grave patologia mentale crea danni pericolosi a te ed agli altri. Inequivocabili documenti datati ed inoppugnabili testimonianze storiche documentano la ammirazione e la condivisione di Salvini per delle scelte politiche organizzative e valoriali di Putin. Vedendo il video di Salvini in Polonia, parafrasando Leoncavallo, mi è venuto questo commento “Purtroppo in questo attuale dramma, il pagliaccio NON “veste la giubba,” e NON si “infarina la faccia” e continua a “ridere” NON sul “suo cuore infranto,” ma su quello nostro e di tanti.”
Caro Fabio, al contrario poco critico e molto generoso nei confronti dell’avversario politico, esponente leader della Lega. Salvini vive in un eterno presente: Gramellini nel suo Caffe’ nel Corriere della Sera del 9 marzo scorso lo chiama “lo smemorato “e lo paragona alla” pesciolina Dory, che non ricorda mai cosa le è successo un attimo prima”. Vivere senza memoria oltre che una grave patologia mentale crea danni pericolosi a chi ne soffre ed agli altri. Inequivocabili documenti datati ed inoppugnabili testimonianze storiche documentano la ammirazione e la condivisione di Salvini per le scelte politiche organizzative e valoriali di Putin. Vedendo il video di Salvini in Polonia, parafrasando Leoncavallo, mi è venuto questo commento “Purtroppo in questo attuale dramma, il pagliaccio NON “veste la giubba,” e NON si “infarina la faccia” e continua a “ridere” NON sul “suo cuore infranto,” ma su quello nostro e di tanti.”