Bene i vaccini, ma la Lombardia cade sui tamponi

23 Dicembre 2021 di fabio pizzul

La campagna vaccinale va avanti spedita e questo è un fatto positivo, ma a Milano per i tamponi è ormai il caos, altro che eccellenza lombarda! Non solo code di ore al freddo, ma adesso molte persone vengono addirittura respinte perché i punti tampone indicati dalla Regione sono già saturi con gli appuntamenti dei non vaccinati che necessitano di Green pass. Anche in farmacia le code sono lunghissime e chi deve rientrare dalla quarantena con tampone negativo non sa più come fare. Com’è possibile che dopo quasi due anni di pandemia siamo tornati a questa situazione di caos?
Regione Lombardia deve ampliare l’offerta di tamponi e stabilire anche le priorità, perché chi si è vaccinato regolarmente non può trovarsi di fronte a mille difficoltà e in alcuni casi respinto, rispetto a chi ancora non lo è e ha prenotato slot liberi. A farne le spese, tra l’altro, spesso sono gli studenti con urgenza di dimostrare di essere negativi, quando in classe si verifica un caso di positività, per non portare il contagio anche in famiglia, e ora hanno grandissime difficoltà ad accedere ai punti tampone.
Ora anche le sedi predisposte per l’utenza scolastica, che, da disposizioni regionali, dovrebbero essere ad accesso libero, sono di difficile fruizione: succede pure che ragazzi e famiglie vengano respinti tout court o finiscano in coda se si presentano senza prenotazione, con il rischio di aspettare per nulla.
Fare un tampone molecolare, in Lombardia, ad oggi, come testimoniano centinaia di segnalazioni, è pressochè impossibile.  Spesso si devono attendere cinque giorni per trovare un appuntamento e tra i due e tre per avere il referto. E’ una situazione che preoccupa. Il  tracciamento è saltato completamente e questo proprio nel momento  di una forte recrudescenza della pandemia, che vede  ogni giorno numeri più allarmanti e la diffusione rapida della variante Omicron.

Un commento su “Bene i vaccini, ma la Lombardia cade sui tamponi

  1. Marco

    Mio cugino fa il cuoco, ha la febbre ma è obbligato dai datori di lavoro a proseguire la sua attività. È riuscito a prenotare il tampone a pagamento, andrà a farlo a pagamento & privatamente in un centro commerciale domani. Intanto il medico di base gli consiglia di starsene tranquillo, che non sarà mica covid e comunque non ci sono tamponi. La stessa cosa che suggeriscono diversi pediatri di base a famiglie preoccupate per i loro figli e i loro nonni.
    Ecco, non vorrei essere pessimista, ma mi sembra che si stiano materializzando diversi incubi in merito a etica pubblica, professionalità, economia e gestione sanitaria. Per non parlare dell’epidemiologia (speriamo solo che la omicron sia effettivamente clemente).
    Insomma, se non emerge una chiara e netta alternativa politica (va bene anche se è gentile, purché sia chiara, netta e soprattutto alternativa) il futuro non è roseo: si rischiano sommovimenti o, peggio ancora, una generalizzata anestesia disperata.
    Con tutto questo tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo! Abbiamo bisogno di entrambi.

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