La giunta regionale ha deciso e ora invierà a Roma l’elenco delle case e degli ospedali di comunità. Tempi rispettati, ma scarso coinvolgimento degli amministratori locali, se si fa eccezione per alcuni territori. Non è stato un bel modo per iniziare il percorso per la nuova sanità territoriale. Incombe anche un altro pericolo, ovvero che ci si trovi di fronte a muri senza persone e a nuovi servizi sanitari senza adeguata integrazione con il socio-sanitario e l’assistenziale. Discorsi un po’ tecnici e fumosi, me ne rendo conto, ma la chiave della nuova sanità territoriale è la costruzione di una reale presa in carico delle persone che dovrebbero trovare un punto di accesso unico per tutte le loro esigenze sociali e sanitarie.
Al di là di questo, mi dite se siete convinti della scelta fatta per la vostra zona?
dgr 5723 15 dicembre 2021 case comunità
non sono uno esperto ma a me sembra che alla fine giriamo sempre attorno agli ospedali (nel mio caso del lodigiano)i. Come medicina territoriale personalmente intendevo un’altra cosa: per esempio un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia.Temo che cambiera’ poco o niente. Grazie.
anche la mia impressione, non esperto della materia, è che la posizione (almeno nella mia zona milanese) sembra essere quella di “succursali” degli ospedali di riferimento.