Si è aperta oggi a Taranto la 49^ Settimana Sociale dei cattolici italiani.
Un’occasione per rilanciare l’impegno della comunità cristiana a servizio di un Paese che sta uscendo affaticato e dubbioso dalla pandemia e guarda con più di qualche preoccupazione al suo futuro. La radice cattolica ha saputo dare un contributo fondamentale all’Italia e la chiesa italiana è chiamata ora a rinnovare questa tradizione a partire dagli stimoli che le arrivano anche da papa Francesco. A Taranto ci si confronterà anche su oltre 400 buone pratiche che arrivano da tutti gli angoli d’Italia e rappresentano altrettante buone notizie e promesse tutte da esplorare e, se possibile, diffondere. Saranno giorni di confronto, condivisione e comunione a cui personalmente guardo con grande interesse e curiosità.
Le attese sono tante, come ha esplicitato oggi anche il presidente della CEI cardinal Gualtiero Bassetti nel suo intervento introduttivo: “Oggi, accanto a un piano di sviluppo per l’Italia c’è bisogno anche di altro. Qualcosa di più profondo. Serve una profezia sull’Italia. È necessaria una voce alta e autorevole che sappia leggere i segni dei tempi: ovvero sappia comprendere e interpretare questo scorcio di XXI secolo. Sbaglieremmo tutti quanti se pensassimo che finita la pandemia tutto ritornerà come prima. Non sarà così. Ormai da anni – Papa Francesco ne parlò nel 2015 a Firenze – stiamo vivendo un eccezionale cambiamento d’epoca che necessita di nuove categorie, nuove parole-chiave e anche nuove personalità: un nuovo umanesimo fondato su Cristo. In Lui è il nuovo umanesimo”.
Un articolo di Mauro Magatti sul Corriere della Sera di oggi