Nelle cronache milanesi di questi giorni ha avuto grande evidenza la meritoria iniziativa di Regione Lombardia di sollecitare tutti coloro che rientrassero da Sardegna e Sicilia ad effettuare un tampone antigenico gratuito presso gli scali aeroportuali milanesi. Si è letto anche che nessuno dei circa 200 testati al giorno è risultato positivo. Ottima iniziativa, ripeto, ma sentite un po’ cosa è successo al sottoscritto rientrato ieri con un volo da Catania.
All’aeroporto di Catania non è stata data alcuna indicazione riguardo l’opportunità di sottoporsi al test una volta arrivati a Milano. Nessun cenno neppure durante il volo e nessuna indicazione all’arrivo a Malpensa, se non un piccolo cartello all’inizio dell’area di consegna dei bagagli che indicava l’esistenza di un punto per i test antigenici Covid-19 gestito dal Gruppo San Donato. Ritirati i bagagli, mi sono incamminato verso l’uscita senza trovare altre indicazioni. Nell’area antistante le porte di uscita dallo scalo ho finalmente individuato il punto di somministrazione dei test. Erano le 18.10. Assieme a me, oltre ai miei familiari, un coppia che aveva volato sul mio stesso aereo (pieno zeppo) e nessun altro. Arrivato all’ingresso del centro prelievi, ho trovato il deserto. All’interno tre addette stavano evidentemente concludendo la loro giornata lavorativa e, a fronte di una nostra richiesta riguardo la possibilità di effettuare il test antigenico, hanno cortesemente risposto che il punto prelievi era ormai chiuso.
Per senso civico ho prenotato un test antigenico in una farmacia milanese per oggi pomeriggio, ma credo di essere stato l’unico di quel volo a farlo. Già chi rientra dalle vacanze ha poca voglia di sottoporsi a un test, se poi nessuno gli consiglia di farlo o, peggio, trova il punto prelievi chiuso…
Mi piacerebbe sapere a che cosa serve raccontare sui giornali che si mettono in atto procedure di controllo sui turisti di rientro dalle zone a rischio se poi il servizio non è pubblicizzato adeguatamente tra chi viaggia ed è limitato a una ristretta fascia oraria della giornata. Mi risulta che ieri, dopo le 18 ci fossero parecchi voli che arrivassero a Malpensa dalla Sicilia o dalla Sardegna.
Siamo alle solite: in Lombardia il controllo epidemiologico lo si annuncia sui giornali o nei servizi televisivi, ma le realtà è che non c’è alcun vero presidio sul territorio per tentare di gestire una possibile recrudescenza dell’epidemia.
Senza parole!
Il 12 settembre – alle 21,30 – anche mio marito e io saremo a Malpensa, di ritorno da Catania, dopo una settimana di vacanza prenotata da tempo in Sicilia. Considerando l’ ora, quindi, mettiamo già in conto di dover provvedere al tampone da soli, nonostante la tanto sbandierata pubblicità di Regione Lombardia???!!!
Buona ripresa e grazie per l’informazione.