Gli ori olimpici e lo sport che ci serve

2 Agosto 2021 di fabio pizzul

Il trionfo olimpico di Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs ci ha entusiasmato e reso orgogliosi di essere italiani. Dopo aver conquistato gli Europei di calcio, lo sport italiano ci regala nuove emozioni, ancora più belle perché inattese e precedute da un lungo periodo di incertezze. Una volta di più lo sport è occasione per riscoprire la forza di un Paese che non ha mai perso il vizio di sottovalutarsi e di considerarsi incapace di fare cose grandi. L’entusiasmo di queste ore, che ha travolto anche i social, deve spingerci a consolidare lo sport italiano, che può essere un grande strumento di sviluppo umano, sociale e anche economico.
Per festeggiare potremmo, ad esempio, regalare allo sport un posto di riguardo nella nostra Costituzione.

Lo sport è metafora della vita e strumento per sentirci e diventare effettivamente migliori. C’è ancora qualcuno che dubita di questa sua forza? Eppure ci ostiniamo a considerarlo un lusso per chi non ha di meglio da fare o un di più rispetto alla cosa davvero serie della vita. Le storie di Tamberi e Jacobs sono lì a dirci che lo sport è vita e la vita va vissuta pienamente, per provare a diventare migliori di quello che siamo.
Mi auguro che i trionfi di questa estate 2021 ci consentano finalmente di compiere scelte che consentano allo sport italiano di fare un nuovo salto di qualità.
Provo a elencare qualche passo possibile:
– inserimento, a pieno titolo, dell’attività fisica e sportiva nelle scuole (il piano di investimenti di Sport e Salute per il prossimo anno scolastico fa ben sperare Link);
– rilancio dello sport scolastico con attività agonistica annessa e valorizzazione dei campionati studenteschi
– piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva in tutto il Paese;
– sostegno all’attività sportiva amatoriale (la pandemia ha messo in discussione molte realtà territoriali)
– inserimento dello sport nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) come elemento fondamentale per la prevenzione di patologie e per una vita sana;
– riconoscimento del professionismo per gli atleti di vertice, con completa parità tra donne e uomini, con relative tutele dal punto di vista previdenziale e contrattuale.

Come sintesi di questo possibile piano di rilancio la proposta di inserire il diritto allo sport all’interno della nostra Costituzione. Nel 2014 era stata depositata una proposta di legge costituzionale che recitava così:

All’articolo 32 della Costituzione sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: «La Repubblica riconosce e favorisce il diritto allo svolgimento dell’attività sportiva e ricreativa. La legge assicura la realizzazione degli strumenti idonei a garantire l’esercizio libero e gratuito dell’attività di cui al terzo comma».

Quale modo migliore per festeggiare i trionfi sportivi di quest’anno e far sì che il movimento sportivo italiano possa rafforzarsi e offrire al Paese tutti i benefici di cui è potenzialmente portatore?

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