Il dramma di Eriksen e la salute degli atleti

14 Giugno 2021 di fabio pizzul

La vicenda del calciatore danese dell’Inter Christian Eriksen ha colpito tutti e il suo sviluppo positivo è una gran bella notizia. Quanto visto sabato in diretta dallo stadio di Copenaghen ha quanto sia importante il presidio medico delle gare sportive: la professionalità dei soccorritori e l’utilizzo del defibrillatore hanno salvato la vita al campione danese che, come hanno detto i medici, appariva ormai già spacciato e si è letteralmente aggrappato alla vita.

Quanto accaduto sabato richiama la necessità di applicare pienamente quanto previsto dalle nostre normative nazionali riguardo l’obbligatorietà del defibrillatore presso gli impianti sportivi e la necessità che ogni società sportiva abbia operatori in grado di utilizzalo al meglio.
L’obbligo è in vigore dal 1° luglio 2017 anche per le associazioni e le società sportive dilettantistiche.

I Ministri della Salute e dello Sport hanno precisato, all’epoca, alcuni aspetti attuativi:
– ogni impianto sportivo deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata
– nel corso delle gare deve essere presente una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita
– gli obblighi gravano in capo a tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline sportive riconosciute dal Coni (vedi delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 del Consiglio Nazionale del Coni)
– sono escluse dall’obbligo di dotazione del defibrillatore e dalla presenza obbligatoria del personale formato durante le gare le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo
– sono escluse dagli obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio (a titolo esemplificativo: bowling, bocce, dama e freccette, tanto per citarne alcuni).

I gestori degli impianti e i responsabili delle società sportive inizialmente hanno guardato a questo obbligo come un’ulteriore aggravio per la propria attività, ma credo si siano ora resi conto di quanto sia necessario andare nelle direzione della maggior tutela possibile della salute degli atleti.
Da parte delle istituzioni è bene che ci siano sostegni economici per acquisto dei dispositivi e realizzazione dei corsi per chi deve utilizzarli.
Sottolineo un’ultima questione: i defibrillatori devono essere rapidamente individuabili e utilizzabili: può sembrare banale, ma la vita di una persona potrebbe anche dipendere dal fatto che si trovi o meno immediatamente la chiave dell’armadietto in cui il defibrillatore è custodito.

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