Dopo che Enrico Letta ha rilanciato il tema dello Ius Soli, qualcosa si muove anche a Milano.
Il 13 maggio su Radio Popolare è intervenuto il Presidente dell’Ambrosianeum Marco Garzonio invitando la politica milanese a scuotersi per potersi prendere “rischi in umanità”. Un appello si inserisce nel solco di altre iniziative che negli ultimi anni si sono succedute a Milano sul tema, a partire dall’intuizione del Cardinal Martini di istituire la pastorale dei migranti, fino, in anni più recenti, alla campagna “Ero straniero” nata dalla Casa della Carità, dalle ACLI e da molte altre realtà laiche e religiose milanesi e non solo, e all’indizione di unSinododiocesano”Dallegenti”.
L’invito di Garzonio è stato raccolto dalla Consigliera Comunale del Partito Democratico Roberta Osculati ha presentato un Ordine del Giorno sul tema.
Osculati nel documento che allego a questo post ha scelto di impegnare il Sindaco e la Giunta
“… Ad istituire la procedura per la concessione di un attestato di cittadinanza civica su base individuale alle giovani e ai giovani stranieri nati e/o cresciuti a Milano, residenti nella nostra città e aventi frequentato almeno un intero ciclo scolastico.” e “… A valutare l’istituzione di un Registro anagrafico per la concessione della cittadinanza civica ai cittadini milanesi nati e/o cresciuti a Milano e ivi residenti.”
Un provvedimento simbolico, che non cambierà la vita agli “italiani non ancora italiani” che attendono di ottenere la cittadinanza, ma credo sia utile per rilanciare il dibattito e la riflessione su quello che dovrebbe essere un normale percorso di riconoscimento della cittadinanza a chi è nato in Italia ed è a tutti gli effetti italiano, anche se ha legami di sangue con genitori stranieri.
Non credo che l’andare in questa direzione rappresenti una minaccia per la sicurezza o per l’identità culturale del nostro Paese.