In questi giorni, come avrete visto, sta crescendo il dibattito sulla seconda dose del vaccino anti-Covid e le vacanze estive. Il tema può apparire banale, ma riguarda moltissimi lombardi che hanno già prenotato le proprie vacanze e potrebbero vedersi fissare la data per la seconda dose proprio in coincidenza con il loro, magari breve, soggiorno lontano da casa.
Credo che con un po’ flessibilità il problema possa, anzi, debba essere risolto, ma fino ad oggi non pare che la soluzione sia così a portata di mano.
Questo crea ovvi disagi, come quello sottolineato da S.F. che mi ha scritto…
Buona giornata,
mio marito è uno dei tanti che ha difficoltà a ricevere la seconda dose perché sarà in vacanza, prenotata a febbraio. Mio marito ha fatto presente al medico della sua impossibilità ad essere a Milano, ma questi gli ha detto che deve tornare, cosa impossibile. Leggo su ANSA.it che il nostro governatore si preoccupa di chi andrà in vacanza nelle prime due settimane di agosto, e solo a questi cittadini viene chiesto se desiderano spostare la data della seconda dose. E chi va in vacanza a giugno o a luglio? A me questa asserzione del governatore sembra ridicola, io anticiperei Crozza per mettere in luce che Fontana tratta i suoi concittadini da sudditi. O vanno in vacanza in agosto come lui, oppure non si possono vaccinare. Mi rendo conto che questa sia una piccola cosa nel panorama delle inefficienze di Regione Lombardia, ma fa veramente ridere. Buon lavoro!
S.F.
Il presidente Fontana dà la colpa al generale Figliuolo, che nega però di aver bloccato la possibilità di essere più flessibili con gli appuntamenti.
Il sistema di prenotazione delle Poste pare essere molto rigido e questo è uno dei motivi che lo rendono efficiente e veloce nell’assegnare gli appuntamenti.
Mi pare, comunque, assurdo che l’unica risposta alla richiesta di utilizzare un po’ di flessibilità per spostare di qualche giorno l’appuntamento per la seconda dose possa essere un secco no con un relativo “tornate dalle ferie”.
Anche l’idea di consentire la vaccinazione in vacanza solo a chi si trattiene in un luogo di villeggiatura per almeno tre settimane non mi pare così brillante: il problema principale è per chi si trattiene per brevi periodi e che, se dovesse essere costretto a tornare per il vaccino, si vedrebbe costretto ad annullare la vacanza.
Vorrei si evitasse che qualche cittadino finisse per rinunciare alla seconda dose del vaccino per evitare di vedersi saltare le vacanze, magari brevi, già pagate.
E poi, mica tutti vanno in vacanza ad agosto!
Il marito della signora S.F., ad esempio, credo farebbe ben volentieri la sua seconda dose in agosto lasciano spazio ad altri in luglio.
Visto che molte regioni stanno proponendo gli “open day” del vaccino, non potrebbe essere questa una formula, magari concentrata in pochi hub, per dare la possibilità di avere un’occasione per dribblare le proprie ferie?