Apprendo che la Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid in Lombardia lunedì non verrà convocata a causa della mancata risposta del presidente Fontana all’invito, più volte reiterato, da parte del presidente della Commissione a partecipare ai lavori della stessa. La Commissione, che sta svolgendo i propri lavori in forma secretata e con tutte le garanzie di riservatezza e rispetto istituzionale, nei mesi scorsi ha incontrato i direttori generali delle aziende sanitarie territoriali e dell’assessorato al welfare, oltre all’ex assessore Giulio Gallera, che non ha fatto mancare la sua partecipazione. Per svolgere il proprio compito, la Commissione deve poter contare sulla collaborazione dell’intera struttura regionale e il fatto che chi ha la responsabilità di guidare Regione Lombardia non risponda neppure alla richiesta che gli giunge dal presidente della Commissione lascia molto perplessi e induce a una seria riflessione su quanto sia effettivamente possibile fare chiarezza su come sia stata gestita l’emergenza Covid in Lombardia. Non è certo il buon andamento della campagna vaccinale, di cui mi rallegro, che può indurre i lombardi e chi è chiamato a rappresentarli in seno al Consiglio regionale a far finta che nulla sia successo nella gestione della pandemia e che tutto sia andato per il meglio. Non è questione di individuare responsabilità, cosa che non tocca certo a una commissione d’inchiesta consiliare, ma è necessario capire nei dettagli che cosa non ha funzionato a dovere per far sì che a struttura organizzativa della sanità possa essere resa più adeguata alle sfide che dovrà ancora affrontare per tutelare la salute dei cittadini.
P.S.
Pare che il presidente Fontana, nelle ultime ore, abbia dato la sua disponibilità per partecipare a una delle prossime sedute di commissione. Meglio così, ma rimane il dubbio che non ci sia davvero la disponibilità a chiarire quello che è successo davvero in Lombardia.