La festa dell’Inter e le note stonate

3 Maggio 2021 di fabio pizzul

Faccio i complimenti all’Inter, a denti stretti, lo ammetto, per la conquista dello scudetto, con il dubbio che questo potesse accadere solo in presenza di una pandemia.
Scherzi a parte, quello che si è visto ieri a Milano non è stato proprio uno spettacolo edificante: oltre 30mila persone assembrate tra piazza Duomo e piazza Cordusio non sono esattamente quello che serve in un tempo di pandemia.
Si può comprendere la voglia di festeggiare, ma non giustificare atteggiamenti così avventati e superficiali. Speriamo di non dover pagare conseguenze pesanti e di non dover registrare tra un paio di settimane una sciagurata impennata di contagi.
Capisco lo sconforto di ristoratori privi di spazi all’aperto e altri operatori, come i gestori delle piscine, che vedono ancora chiuse le loro attività e devono assistere a questa sorta di ordalia.
Capisco molto meno le polemiche politiche sull’accaduto, a partire da quanto scritto da Salvini che su twitter si chiede se ci sia ancora un sindaco a Milano e perché Sala non abbia aperto lo stadio Meazza di San Siro per ospitare i tifosi festanti.Anzitutto non era certo nella possibilità del sindaco di Milano l’apertura dello stadio e, in secondo luogo, questa scelta avrebbe creato forse ulteriori assembramenti anzichè risolverli.
Credo, poi, molto opportuno quanto affermato dal Prefetto di Milano Renato Saccone:
“Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell’ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo”.
“Di fronte a trentamila tifosi esultanti – continua il Prefetto -, con circa diecimila presenze nel picco in piazza Duomo, non si usano idranti, né ha senso transennare una città. Si opera per evitare incidenti di qualsiasi natura, che non ci sono stati, per ridurre nei tempi le manifestazioni di festa, con il rispetto del ‘coprifuoco’, per salvaguardare le tante attività commerciali e della ristorazione e il diffuso passeggio domenicale di un pomeriggio primaverile in zona gialla, così come è stato”.

Personalmente sono rimasto negativamente colpito dalla gran folla che si è radunata in barba ad ogni prudenza, ma credo che le polemiche lanciate contro il sindaco di Milano siano fuori luogo e indice di scarsa attenzione nei confronti di coloro che ieri hanno gestito in modo discreto ed efficace l’ordine pubblico. Le parole del Prefetto mi sono sembrate, in questo senso, molto chiare e concrete.

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