Per lo sport lombardo tante parole, ma poche risorse

19 Aprile 2021 di fabio pizzul

Regione Lombardia finalmente si rende conto che il mondo dello sport sta soffrendo moltissimo le limitazioni a cui è stato costretto dalla pandemia di Covid-19. Molte attività sono ferme da mesi e solo i campionati di interesse nazionale hanno iniziato la loro attività che comporta costi aggiuntivi molto rilevanti per le società, che devono garantire sicurezza e controlli sanitari.
Il contributo di 66.000 euro a favore del Comitato Regionale della Federazione Italiana Gioco Calcio-Lega Nazionale Dilettanti è certamente un segnale di attenzione alle squadre che partecipano al Campionato di Eccellenza, ma rischia di essere letto come una vera e propria beffa per le società che, a prezzo di grandi sacrifici, partecipano ai campionati di altre discipline sportive. Anche nello sport ci sono figli e figliastri e questi ultimi sono regolarmente dimenticati, forse perché fanno meno rumore.
Serve un’attenzione globale allo sport e alla possibilità che riprenda le sue attività nel post Covid, non bastano contributi spot come i fondi riservati al Comitato regionale della FGCI o i 20.000 tamponi gratuiti concessi al CONI regionale: lo sport non ha bisogno di elemosina, per di più molto selettiva, ma di attenzione vera da parte delle istituzioni. D’altronde non ci si poteva aspettare molto di più da una regione che non ha ritenuto opportuno neppure dotarsi di un assessorato allo sport.

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