Nella giornata dedicata alla cosiddetta “festa del papà”, la chiesa celebra la figura di San Giuseppe cui papa Francesco ha deciso di dedicare un intero anno.
Vi invito a leggere la lettera apostolica Patris corde in cui Francesco sottolinea le diverse sfaccettature di una paternità che oggi abbiamo perso per strada.
Aggiungo solo qualche riflessione sotto forma di domanda, prima di tutto a me stesso.
Buona festa di san Giuseppe.
In questi giorni si sottolinea giustamente le fatiche delle mamme di fronte alla didattica a distanza e alla chiusura dei servizi educativi in presenza, ma i padri dove sono?
Stiamo registrando una gran fatica a rispettare le regole contro la pandemia, perché vediamo limitata la nostra libertà: ma è possibile che si sia persa del tutto quella che oso definire “responsabilità paterna” (che dovrebbe fondare ogni istituzione) di scegliere il rispetto delle regole per un bene più grande”?
La paternità è la condizione di chi sceglie di essere generativo (non necessariamente solo mettendo al mondo figli) ponendo al centro della propria attenzione gli altri e non se stesso: in una società di tanti “adulti adolescenti” è ancora possibile promuovere questa consapevolezza?