Vaccini in Lombardia, la confusione purtroppo continua

27 Febbraio 2021 di fabio pizzul

Mi sono ripromesso di evitare polemiche inutili sulla gestione della pandemia, che deve essere un impegno comune, ma ci sono cose su cui non si può tacere, perché hanno il sapore della beffa, se non della presa in giro.
E’ il caso del messaggio arrivato in queste ore a moltissimi anziani lombardi che si erano prenotati sull’apposito portale regionale.

Cara cittadina caro cittadino, siamo consapevoli che il tuo appuntamento per la vaccinazione anti-covid, a causa delle consegne ridotte, sta subendo dei ritardi. Faremo il possibile per assicurarti quanto prima la convocazione, intanto scusaci per l’inconveniente, sappi che la tua salute è la nostra priorità.

Questo è il testo dell’sms arrivato in queste ore. Inutile dire della delusione e della rabbia di chi lo ha ricevuto. Necessario, invece, chiedere perché si sia scelto di muoversi in questo modo: la prenotazione massiva sul portale è stata un’operazione molto efficace dal punto di vista mediatico, ma si è trasformata in una vera beffa per chi pensava di aver così risolto il problema della vaccinazione.
Piuttosto che illudere gli anziani, non era meglio procedere, come avvenuto in altre regioni, a prenotazioni degli appuntamenti sulla base delle dosi effettivamente disponibili?
Non basta dire che si è pronti a vaccinare tutti in pochi giorni per poi dare ad altri la colpa del mancato arrivo dei vaccini: c’è il rischio di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Ci sono poi altre vicende che hanno del paradossale.

A Segrate il sistema informatico regionale ha invitato molti anziani a recarsi per fare il vaccino a Cesano Boscone, dalla parte opposta della Città Metropolitana. La spiegazione potrebbe questa: Cesano Boscone oggi ha il CAP 20090, ovvero il vecchio CAP di Segrate, fino a 6 mesi fa.

Ed ecco anche la nuova dichiarazione del superconsulente Guido Bertolaso:
“Fermo restando che medici, infermieri e Rsa devono essere vaccinati, ci sta anche che si facciano gli over 80. Ma poi non si può continuare a scendere seguendo la fascia anagrafica. Il Paese deve ripartire. Quindi sotto con chi lavora, chi sta in fabbrica, chi si muove, chi non ha potuto lavorare in questi mesi come bar e ristoranti”.
Peccato che la delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale abbia confermato in modo chiaro e preciso il criterio anagrafico.
La confusione, purtroppo, regna sovrana.

3 commenti su “Vaccini in Lombardia, la confusione purtroppo continua

  1. Giorgio Bernardelli

    Vogliamo aggiungere il riferimento in quell’intervista all’utilizzo del vaccino russo Sputnik per cui non è stata fatta ancora alcuna richiesta di approvazione all’Ema e probabilmente mai arriverà (la capacità di produzione non è infinita e le priorità russe nelle forniture oggi sono altre e per fortuna, visto che in tanti Paesi è l’unico vaccino finora arrivato)?
    Come può uno che di mestiere fa il superconsulente per la campagna vaccinale non saperle queste cose e guardare solo a San Marino?

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  2. Elena Banfi

    BASTA NON SE NE PUO’ PIU’ DI QUESTA GESTIONE SANITARIA LOMBARDA – LO STATO ABBIA IL

    CORAGGIO DI COMMISSARIARE LA SANITA’ LOMBARDA

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  3. Luigi Massari

    Ascolto i vari notiziari televisivi, cerco notizie su internet (siti ufficiali), cerco risposte da medici e farmacie; tutto per persone ultranovantenni.
    Ma non ho ancora una risposta univoca!
    Spero proprio che non facciano la fine dei vaccini anti-influenzali, richiesti ai primi di dicembre e mai arrivati!

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