Compie oggi 90 anni il cardinale Camillo Ruini.
Un traguardo importante per un uomo che ha segnato in maniera profonda la storia recente della chiesa italiana. Acuto e profondo nelle sue analisi, il cardinal Ruini ha visto prima e più di altri i rischi a cui andava incontro il cattolicesimo italiano, imprigionato nella convinzione che bastasse rimanere fedeli ad abitudini e tradizioni per proseguire la feconda stagione che ha visto i cattolici protagonisti della ricostruzione post bellica dell’Italia.
Sotto la sua presidenza, la Conferenza Episcopale Italiana è diventata, tra gli anni ’90 e il primo decennio del nuovo secolo, un punto di riferimento importante per il mondo sociale e politico italiano.
Le riflessioni del cardinal Ruini sulla necessità di un rilancio della cultura cattolica, sulla e i suoi dialoghi con illustri esponenti della cultura laica hanno segnato in modo significativo gli ultimi decenni.
Come ho scritto, in modo molto franco anche nel mio libro “Perché a politica non ha più bisogno dei cattolici”, non sempre ho condiviso la strategia “politica” del cardinal Ruini, ma non posso che riconoscere e lo faccio con grande gratitudine, il grande contributo che ha dato alla chiesa italiana, invitandola ad essere, come ha ben sintetizzato Andrea Riccardi, “contemporaneamente amica dell’intelligenza e dei poveri”.
Auguri, eminenza!