Storie di Covid #35: a proposito di musica e lezioni

11 Febbraio 2021 di fabio pizzul

Nel diluvio di ordinanze e decreti si nascondono piccole assurdità che rendono molto complicata la gestione di attività che stanno pagando un dazio molto pesante alla pandemia. E’ il caso delle lezioni individuali di musica, che fino a gennaio erano consentite e poi, anche in presenza di norme meno restrittive, sono state vietate.
Una gran confusione che provoca disorientamento e molto “fai da te”.
Per spiegare meglio e denunciare la situazione, riporto un messaggio ricevuto dalla coordinatrice di alcune scuole di musica.

Gentili tutti,

intanto Vi ringrazio per l’interessamento ma urge fare alcune premesse:

1) il Presidente Fontana nell’ordinanza n 670 che vi ho allegato trattava due argomenti: le attività venatorie e i corsi di musica, pittura ecc. Nell’emettere l’ordinanza successiva si è limitato a prorogare le attività venatorie e dei corsi si è completamente dimenticato.

 2) Esistono dei vuoti legislativi nei DPCM che ci riguardano. Noi NON siamo Istituti di Alta Formazione, nè Scuole Statali  ma nemmeno CORSI DI FORMAZIONE in quanto non sono corsi collettivi ma individuali di strumento e come già spiegato siamo una Scuola CIvica vale a dire una Scuola in parte sovvenzionata dalle rette degli allievi e in parte sovvenzionata dal Comune, Scuola che non rilascia nessun attestato di qualifica. Non siamo circoli ricreativi o associazioni a scopo ludico perchè l’insegnamento di uno strumento non può essere paragonato al gioco delle bocce o delle carte e non siamo nemmeno associazioni culturali perchè siamo gestiti dal un consorzio con Delibera Comunale.

Paragonarci ai corsi di formazione non è propriamente corretto proprio per la peculiarità del nostro insegnamento.

 Trovo un non senso che quando eravamo in zona arancione potevamo fare lezioni in presenza e ora che siamo in zona gialla non le possiamo più fare nel rispetto dei protocolli, come trovo un non senso che si aprano le Scuole al  75% con didattica in presenza e noi che svolgiamo lezioni individuali siamo impossibilitati a farle.

Ribadisco inoltre che in barba alle norme quasi tutte le Civiche del circondario sono aperte in presenza mentre i nostri allievi praticamente sono chiusi in casa a fare lezioni di strumento online da quasi un anno, a prezzo di ripercussioni psicologiche oltre che monetarie sugli stipendi dei docenti.

 Che la Cultura sia l’ultima delle cose che stanno a cuore a molti purtroppo lo abbiamo capito da tempo ma ricordo che senza cultura non c’è consapevolezza e quindi chiedo a Voi, qualora il prossimo DPCM non ci contempli ancora di farvi carico delle nostre istanze in sede di Consiglio Regionale spingendo il Presidente Fontana ad emettere un’ordinanza SPECIFICA visto  che nel territorio lombardo ci sono decine  e decine di Scuole Civiche che non possono essere ignorate.

Vi ringrazio per l’interessamento dimostrato, mi farò certamente sentire dopo il nuovo DPCM che nel caso, come purtroppo temo, ancora ci ignorerà per eventuali azioni future.

M T M

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