In questi giorni si è data giustamente grande rilevanza all’arrivo del vaccino anti-Covid anche in Italia, ma serve ancora grande attenzione. Su più fronti. Provo a indicarne qualcuno.
Organizzazione. Il V-day è stato celebrato con un’enfasi che, a tratti, ha rischiato il ridicolo. L’arrivo del furgono dalla Germania, con tanto di pluriscorta dei Carabinieri, per una scatola di vaccini è stato quasi ridicolo. Così come le passerelle per le prime iniezioni negli ospedali parsi un po’ per tutto il Paese. Non bastava una sobria cerimonia in un unico punto simbolico dell’Italia? Poco male. Speriamo però che l’organizzazione della somministrazione del vaccino ora sia davvero senza alcuna sbavatura e senza inutili trionfalismi. Ci vorranno mesi e tanta pazienza, non illudiamo i cittadini che sia già finita.
Attenzione ai più fragili. Deve continuare, anzi, rafforzarsi in vista dell’arrivo dei mesi più duri della crisi economica. In questo campo ci vuole grande concretezza e sobrietà. Passerelle come quelle goffamente messe in scena a Milano dal leader della Lega rischiano solo di creare inutili polemiche e di dare l’impressione che gli interventi contro la povertà siano una sorta di trofeo da ostentare e non un dovere per chiunque si impegni nelle istituzioni.
Tracciamento. E’ una delle sfide più importanti per tentare di prevenire o, almeno, rendere meno grave la possibile terza ondata. Il numero dei tamponi realizzati in questi giorni è drammaticamente basso. Siamo in un periodo festivo, certo, ma non vorrei che si abbassasse la guardia. L’attenzione posta alla campagna vaccinale deve essere posta anche al tracciamento: l’arrivo del vaccino non lo rende meno importante, anzi. Avere un’epidemia sotto controllo è condizione necessaria per poter attuare al meglio la campagna vaccinale.
Scuola. Siamo nel pieno delle vacanze di Natale, ma l’attenzione deve essere tutta per il 7 gennaio, data in cui dovrebbero tornare alla didattica in presenza anche gli studenti delle superiori. Personalmente credo sia stato saggio da parte del Governo abbassare al 50% la soglia minima della didattica in presenza, così da consentire una ripresa più graduale e far sì che ci possano essere meno assembramenti. Bisogna ripartire con la didattica in presenza e non chiudere più. Questa è la vera sfida. Lo dobbiamo a insegnanti e ragazzi che in questi mesi hanno sofferto molto più di altri le limitazioni loro imposte.
Il PD con renzi e lorenzin ha fatto una scelta sciagurata di togliere ai cittadini la libera scelta terapeutica. Questa involuzione criminale degna di Brezniev è una tale vergogna che gli italiani faranno bene a non dimenticare
Grande sig. Fabio. Lo sa che ancora oggi non ho potuto fare la vaccinaz antinf. perché il mio medico di famiglia mi dice sempre che non ci sono?