In vigore da oggi il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sarà valido fino al 15 gennaio. Confermata la divisione dell’Italia in zone con i diversi colori assegnati alle regioni sulla base dei 21 indicatori stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico.
Le principali novità riguardano le scuole, che dovranno garantire fino al 75% di attività in presenza (anche per le superiori) a partire dal 7 gennaio, e gli impianti da sci, che potranno aprire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, sempre dal 7 gennaio.
Questo DPCM va considerato in parallelo a Decreto Legge che riguarda gli spostamenti durante il periodo natalizio che impedisce di spostarsi fuori dal proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno e vieta spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Eccessiva prudenza o, addirittura, atteggiamento dittatoriale?
Personalmente credo che, se vogliamo davvero che si torni alla didattica in presenza a gennaio e si riaprano gli impianti da sci (questione meno determinante, ma fondamentale per l’economia di montagna), non ci siano grandi alternative.
Voi che cosa ne pensate?
come ho già scritto in altra occasione: se sopravvivremo a questa situazione, gli italiani (dal mese di gennaio 2021) sapranno valutare queste decisioni governative ed al momento opportuno ne trarranno le proprie considerazioni e conclusioni.