Lombardia e sviluppo sostenibile

16 Novembre 2020 di fabio pizzul

Sostenibilità e resilienza. Sono le parole chiave emerse quest’oggi nel corso della presentazione del Rapporto Lombardia, curato da Polis, l’istituto di ricerca e statistica di Regione Lombardia, per fotografare lo stato di attuazione degli Obiettivi del Millennio (SDG’s) nella nostra regione.
La pandemia ha accelerato molti cambiamenti che erano già da tempo in atto e ha evidenziato molte debolezze di un sistema poco sostenibile e poco capace di resistere agli shock.

Qui sotto trovate il link per consultare i due corposi volumi del Rapporto Lombardia, da parte mia vi riassumo alcuni passaggi degli interessanti interventi che hanno accompagnato la presentazione.
Enrico Giovannini, presidente di Avsis, ha sottolineato come gli ingenti fondi europei non basteranno per pagare il titanico sforzo necessario per rendere più sostenibile il sistema lombardo. In quest’ottica, secondo Giovannini, la regione dovrebbe andare a cercare finanziamenti sul mercato finanziario, puntando sull’emissione di green bond o social bond, esattamente come sta facendo l’Unione Europea per finanziare iniziative come Shure e Next Generation UE, ma per far questo bisogna essere rigorosi nei progetti e credibili nella loro gestione. Insomma, in Lombardia ci sarebbe molto da lavorare.
Il professor Giovanni Azzone del Politecnico ha evidenziato i tre cambiamenti strutturali che questa crisi ci propone: il lavoro da remoto, la crisi delle città “flagship” (come Milano) e la crescita della percezione della rilevanza delle infrastrutture. Per rispondere a queste novità, che cambiano radicalmente il possibile modello di sviluppo delle città e la loro relazione con i territori circostanti, è necessaria una forte programmazione integrata di politiche e interventi. Anche su questo fronte in Lombardia c’è molto da fare.
Il sociologo dell’Università Cattolica Mauro Magatti, partendo dalla necessità di capire perché proprio in Lombardia la pandemia si è manifesta in modo così violento, ha insistito sull’opportunità di superare un approccio tecnocratico che pensa a una possibile ripartenza e ha evidenziato come si debba reimpostare radicalmente i fondamenti del nostro modello socio-economico. Per questo ci vogliono alleanze tra diversi attori sociali per reggere l’inevitabile fatica del cambiamento, un forte investimento sulla formazione e una consapevolezza della complessità che implica il saper ragionare in modo meno settoriale. La Lombardia, in questo senso, si deve interrogare più di altri su come uscire da questa crisi.
Riflessioni di ampio respiro che sono necessarie per andare oltre schemi politici, sociali ed economici che credo non siano più adeguati alla stagione della post pandemia.

Rapporto Lombardia

Un commento su “Lombardia e sviluppo sostenibile

  1. Luigi Massari

    ho seguito integralmente la presentazione del Rapporto.
    Purtroppo la pandemia ha peggiorato la situazione in tre obiettivi; a quello sociale le amministrazioni pubbliche devono dare risposte in tempi rapidi.
    L’elenco, piuttosto noioso, di opere da fare (o messe “in campo”) risulta piuttosto sterile se non è accompagnato da un programma veramente integrato e sostenibile.
    Concordo in molti punti dettati dai qualificati relatori.
    Tutte le proposte sono possibili soltanto se c’è il dialogo ed a tutti i livelli.
    E fattibile o rimarrà un’utopia?

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