A 71 anni è morto Philippe Daverio.
Nato in Alsazia, amante del bello, raffinato e atipico storico dell’arte, cittadino d’Europa e del mondo, Daverio ha amato Milano e ha dato molto alla città che aveva eletto a sua dimora.
Assessore alla cultura con il sindaco leghista Formentini, è sempre stato uno spirito libero e autonomo, rifuggendo schemi e percorsi convenzionali.
Ci ha trasmesso la passione per l’arte e ha raccontato, da grande affabulatore, un’Italia che, anche grazie a lui, abbiamo scoperto più bella di quello che pensavamo. Con la sua originalità ha lasciato un segno che non dimenticheremo. A suo modo ha contribuito a rendere meno provinciale e chiusa Milano e l’Italia intera.
Più che di riposare in pace gli auguro di continuare a sognare e a camminare nelle per le vie di un cielo che ha evocato e raccontato attraverso la sua passione per la bellezza che si nutriva anche di alcuni vezzi, dal farfallino a stravaganti cappelli e mantelli.
Incontrai Philippe Daverio nel 1995. Era Assessore alla Cultura, ed in quella occasione parlammo della possibilità di realizzare un Museo dei Trasporti urbani a Milano.
Le questioni tecniche dei trasporti non lo appassionavano, ma quella voglia di trasmettere storia, arte e cultura della città anche attraverso oggetti di uso quotidiano (i mezzi di trasporto) rientrava nei suoi modi, ben conosciuti dal grande pubblico negli anni successivi.