In occasione della discussione dell’Assestamento di bilancio, a fine luglio, avevo definito il piano per la ripresa della Lombardia che il presidente Fontana aveva ribattezzato Piano Marshall, una legge mancia.
Se volete averne una conferma, date un’occhiata alla delibera di Giunta con cui vengono distribuiti i fondi. Ditemi voi se c’è anche solo il barlume di una scelta strategia di priorità. Se scorrete l’elenco dei comuni beneficiari, tra l’altro, vi potete fare un’idea di dove governa la Lega…
Molti amministratori locali lombardi sono giustamente infastiditi da questo modo di lavorare.
Ho scorso velocemente il lunghissimo elenco di interventi e finanziamenti previsti.
Non giudico l’aspetto politico/partitico, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi non conosco chi governa le varie realtà territoriali.
Mi limito ad osservare i settori che seguo professionalmente, e noto che le priorità non sono (tecnicamente) ben chiare. Le priorità appaiono mescolate tra tutte le forme di mobilità: stradale/autostradale, ferroviaria, trasporto pubblico locale, ciclabilità, pedonalità, sicurezza stradale.
Con questo all’apparenza sembra che le priorità siano state “distribuite” dai vari Enti Locali e non selezionate dall’Ente Superiore, ovvero la Regione.
Perplessità personali nel ritrovare opere di dubbia utilità urgente, ma anche (ed in questo caso è un bene) opere che erano state messe in discussione da altri Enti Locali (peraltro, ed in pochi casi ne sono a conoscenza) governati dalla stessa maggioranza politica che governa in Regione.
Non essendo un politico, avrei usato un altro criterio per definire le priorità ed i finanziamenti. A meno che le condizioni delle infrastrutture lombarde siano in condizioni peggiori di come le conosciamo noi oggi.