Il segreto per ripartire: ciascuno si prenda le sue responsabilità.

1 Giugno 2020 di fabio pizzul

Un documento tecnico come la Relazione annuale della Banca d’Italia solitamente finisce nelle pagine economiche dei quotidiani. Quest’anno, però, il Governatore Ignazio Visco si è spinto ben oltre considerazioni di carattere tecnico e finanziario e ha offerto indicazioni sul difficile momento economico che stiamo vivendo.
Vi risparmio le dolenti note sulle debolezze del nostro sistema Italia, dalle infrastrutture alla formazione (troppo poco qualificata), dall’evasione fiscale alla scarsa crescita.
Preferisco invitarvi a leggere le parti in cui il Governatore indica un metodo per tentare di uscire dalla crisi post Covid-19. Mi paiono riflessioni politiche nel senso alto del termine: quasi un appello a Parlamento, Governo e Parti Sociali.
Vale la pena leggerle.
Vi allego anche il testo completo delle “Considerazioni finali”.

Lo sconvolgimento causato dalla pandemia ha natura diversa da quello di una guerra mondiale ed è arduo confrontarne gli effetti. Possiamo partire però da un pensiero maturato proprio immaginando come si sarebbe potuto gestire una grande guerra. Ottant’anni fa John Maynard Keynes scriveva:  
“… la migliore garanzia di una conclusione rapida è un piano che consenta di resistere a lungo … un piano concepito in uno spirito di giustizia sociale, un piano che utilizzi un periodo di sacrifici generali” – verrebbe da dire, come quelli di questi nostri giorni – “non come giustificazione per rinviare riforme desiderabili, ma come un’occasione per procedere più avanti di quanto si sia fatto finora verso una riduzione delle disuguaglianze”.

(…)

Un ambiente economico rinnovato potrà dare frutti se tutti i protagonisti che lo animano ? le imprese e le famiglie, chi studia e chi lavora, gli intermediari finanziari e i risparmiatori ? sapranno assumere la piena responsabilità del proprio ruolo. Ma non si tratta solo di economia. Se le trasformazioni che l’economia, la società, la politica, la cultura subiranno sono incerte, vi saranno certamente interazioni e reciproche influenze. Bisognerà riconoscere e essere aperti a molteplici punti di vista, interessi, esigenze; servirà un confronto ordinato e un dialogo costruttivo tra chi ha competenze diverse, così come tra coloro che hanno responsabilità distinte ma non per questo tra loro indipendenti e distanti.

Serve un nuovo rapporto tra Governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo “contratto sociale”, ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo.

Un nuovo rapporto è indispensabile anche in Europa. Ogni paese deve utilizzare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con pragmatismo, trasparenza e, soprattutto, in maniera efficiente. I fondi europei non potranno mai essere “gratuiti”: il debito europeo è debito di tutti e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione. Ma un’azione comune, forte e coordinata potrà proteggere e contribuire a rilanciare la capacità produttiva e l’occupazione in tutta l’economia europea.

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2020/cf_2019.pdf

Un commento su “Il segreto per ripartire: ciascuno si prenda le sue responsabilità.

  1. Rota Angelo

    Bene. Penso comunque il primo obbiettivo debba essere la lotta alla evasione fiscale. Primo atto di uguaglianza sociale. Una riforma che deve rispondere alla seguente regola : contribuisci per quanto guadagni. Togliere tutte le voci indirette che fanno da corollario e non legate alla produzione di beni. Ma mi domando come si fa a realizzare un progetto comune con le divisioni elettoralistiche della nostra politica? Con i partiti che sono al governa che su ogni argomento hanno opinioni diverse? Mah!

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