In un tempo complicato, ma non certo inutile, riscopriamo la necessità di essere uomini e donne religiosi, cioè capaci di legami con gli altri.
In una Quaresima che sembra prolungarsi senza fine, possiamo essere annunciatori e costruttori di una vita nuova che trova nella Pasqua la certezza di potersi realizzare.
Dipende da noi, come ci ricorda papa Francesco nella Evangelii Gaudium:
Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere … Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà … È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore» (Lam 3,17.21-23.26). (EG, 6)
Buona Pasqua!