Il nuovo disastro ferroviario in Lombardia lascia davvero
senza parole.
Se due anni fa, in occasione dell’incidente di Pioltello, sotto accusa era la
manutenzione di una rete ferroviaria troppo vecchie e sotto pressione, questa
volta siamo di fronte a una rete recente e supercontrollata come quella dell’alta
velocità. Il pensiero va alle due vittime e alle loro famiglie, assieme a un
apprezzamento per tutti coloro che, fin da subito, hanno garantito soccorsi e
assistenza ai feriti.
Il prefetto di Lodi Cardona ha dichiarato che poteva essere
una strage, se solo il treno fosse stato affollato. Le dimensioni dell’incidente
non tolgono però nulla alla gravità di quanto accaduto.
Un treno moderno come quello implicato nell’incidente (Etr 1000) non può
deragliare mentre viaggia a 300 Km all’ora su un tratto rettilineo. Qualcosa
non ha funzionato e va immediatamente capito che cosa abbia causato lo
sviamento.
Si comincia a fare strada l’ipotesi di uno scambio inavvertitamente lasciato
aperto dopo una manutenzione notturna, ma sarà la magistratura a fare luce sull’accaduto.
A noi non rimane che rispettare il dolore di chi ha perso un suo caro
promettendo che verrà chiarita la dinamica dell’incidente e incrementata la
sicurezza. Il treno rimane il mezzo collettivo più sicuro, ma non possiamo
permettere che nel 2020, con tutte le tecnologie a nostra disposizione, si
possa morire mentre si lavora su un convoglio che svolge un servizio di trasporto
collettivo.
La sicurezza di chi lavora e di chi viaggia deve venire prima di tutto il
resto.