Ancora morti sui binari

6 Febbraio 2020 di fabio pizzul

Il nuovo disastro ferroviario in Lombardia lascia davvero senza parole.
Se due anni fa, in occasione dell’incidente di Pioltello, sotto accusa era la manutenzione di una rete ferroviaria troppo vecchie e sotto pressione, questa volta siamo di fronte a una rete recente e supercontrollata come quella dell’alta velocità. Il pensiero va alle due vittime e alle loro famiglie, assieme a un apprezzamento per tutti coloro che, fin da subito, hanno garantito soccorsi e assistenza ai feriti.

Il prefetto di Lodi Cardona ha dichiarato che poteva essere una strage, se solo il treno fosse stato affollato. Le dimensioni dell’incidente non tolgono però nulla alla gravità di quanto accaduto.
Un treno moderno come quello implicato nell’incidente (Etr 1000) non può deragliare mentre viaggia a 300 Km all’ora su un tratto rettilineo. Qualcosa non ha funzionato e va immediatamente capito che cosa abbia causato lo sviamento.
Si comincia a fare strada l’ipotesi di uno scambio inavvertitamente lasciato aperto dopo una manutenzione notturna, ma sarà la magistratura a fare luce sull’accaduto.
A noi non rimane che rispettare il dolore di chi ha perso un suo caro promettendo che verrà chiarita la dinamica dell’incidente e incrementata la sicurezza. Il treno rimane il mezzo collettivo più sicuro, ma non possiamo permettere che nel 2020, con tutte le tecnologie a nostra disposizione, si possa morire mentre si lavora su un convoglio che svolge un servizio di trasporto collettivo.
La sicurezza di chi lavora e di chi viaggia deve venire prima di tutto il resto.

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