
Questa mattina, in compagnia del segretario regionale del PD Vinicio Peluffo, ho consegnato al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana le oltre 10.000 firme raccolte tra i pendolari nell’ambito della campagna #bastaTrenord. Ritardi, cancellazioni, sovraffollamento sono disagi che quotidianamente esasperano coloro che utilizzano il treno e l’annuncio del possibile rinnovo del contratto con Trenord per ulteriori 10 anni ha ulteriormente allarmato i pendolari. E’ di questo che abbiamo parlato al presidente Fontana, facendogli presente che i pendolari sono sottoposti quotidianamente a viaggi estenuanti, spesso senza neppure sapere a che ora potranno arrivare a destinazione.
Abbiamo chiesto che regione valuti attentamente le modalità
con cui affidare il servizio e i contenuti del contratto, senza procedere ad
alcun rinnovo automatico. Se Trenord sarà in grado di garantire un servizio all’altezza,
ben venga un rinnovo, ma non a scatola chiusa. Crediamo che nei prossimi mesi
si debba dare vita a tutti gli approfondimenti necessari e, per questo,
offriamo la nostra piena collaborazione.
Nessun atteggiamento di critica preconcetta e nessuna intenzione di buttarla in
caciara, magari attaccandoci a qualche citofono, per questo credo che l’uscita
dell’assessore Terzi che ha parlato di cabaret istituzionale mi è sembrata del
tutto fuori luogo. Ho il massimo rispetto per il lavoro dell’assessore, che è
chiamata a gestire una delle partite più delicate dell’amministrazione
regionale, spero che anche da parte sua ci sia la volontà di ascoltare le
critiche e accettare la collaborazione, anche da parte del Comune di Milano che
pare diventato negli ultimi mesi uno dei suoi bersagli preferiti.
Parlare di cabaret di fronte a oltre 10.000 firme credo che sia un atto di
scarso rispetto di coloro che ogni giorno subiscono i disagi del trasporto
ferroviario lombardo.
Mi attendo che fin dai prossimi giorni ci siano segnali concreti da parte della
Giunta su almeno tre fronti: la revisione della legge regionale sui trasporti
con il riconoscimento di adeguate quote a Milano nell’agenzia del trasporto
pubblico locale, la costruzione di un contratto di servizio davvero attento
alle esigenze dei pendolari e la copertura dei 3,2 milioni di euro che mancano
all’appello del trasporto pubblico di Milano, Monza e Brianza (per scongiurare
tagli di servizio altrimenti inevitabili).