La solitudine e l’incertezza paiono essere le caratteristiche dominanti della nostra società occidentale. Le infinite possibilità offerte dalla società dell’informazione non corrispondono a un atteggiamento di fiducia verso il futuro, che si sostanzia in un calo verticale delle nascite e in un’angoscia diffusa riguardo le prospettive economiche proprie e delle comunità di appartenenza. Come uscire da questa sorta di blocco?
Relazioni e comunità possono essere due parole chiave per una possibile alternativa.
Siamo di fronte a una sorta di depressione sociale che suscita paura, rabbia e risentimento che si indirizzano verso nemici che vengono additati come responsabili delle nostre difficoltà. E’ così che nasce la politica del rancore e muore la capacità di progettare assieme un futuro condiviso.
E’ possibile e necessario provare a creare un discorso diverso.
Proprio oggi sono stati pubblicati, su Avvenire e su Buone Notizie del Corriere della Sera due articoli che mi pare offrano interessanti spunti di riflessione.
Vi invito a leggerli e attendo i vostri commenti.