E’ ormai evidente il tentativo di Salvini di acquisire un’immagine più moderata e rassicurante. In questa strategia rientra anche l’operazione di avvicinamento con Israele, con l’idea di dimostrare l’estraneità della Lega a qualsiasi pulsione antisemita. O strumento scelto per veicolare questo messaggio è una mozione che, nelle intenzioni della Lega, deve essere discussa ad ogni livello istituzionale, dai consigli di municipio al Parlamento. La solidarietà a Israele è atto nobile, ma l’operazione ha in sé una forte componente strumentale.
La mozione postula, seppure senza dirlo troppo esplicitamente, la coincidenza tra anti-semitismo e anti-sionismo e giunge così a chiedere la revoca di ogni contributo pubblico a tutte le associazioni che abbiano sottoscritto una campagna della BDS (boicottaggi, disinvestimento, sanzioni) contro Israele, con l’idea che l’attacco a Israele comporti automaticamente l’anti-semitismo. Preciso che tra i firmatari ci sono realtà come Servizio Civile Internazionale, Fiom, Pax Christi…
Il tentativo di Salvini è quello di buttare la palla nel campo avverso, negando che l’anti-semitismo ha una storia legata soprattutto alla destra estrema e sostenendo che oggi è la sinistra a promuoverlo e praticarlo.
Personalmente credo che una cosa sia la negazione del diritto di esistenza dello stato di Israele, che va condannata, un’altra cosa la possibilità di criticare il governo di Israele, che credo sia cosa legittima. Con un non detto chiaramente strumentale, la mozione della Lega rischia di fare di tutte le erbe un fascio.
Sono convinto anche di un’altra cosa: il pericolo anti-semitismo è molto concreto e utilizzarlo in chiave politica (da destra e da sinistra) contro qualcuno rischia solo di riattizzare braci che, purtroppo, non si sono mai spente.
La mozione leghista, che vi allego qui di seguito, verrà discussa martedì prossimo, unitamente a una mozione parallela che abbiamo presentato come Partito Democratico.
Mi auguro e son convinto che si troverà un accordo per votare un unico testo ed evitare così strumentalizzazioni, ma mi interessa capire che cosa ne pensate.
Attendo vostri commenti.
Ciao Fabio, come immagini avrei tanto da dire ma provo a contenermi…
1) La prima cosa che mi viene in mente è che ben venga questo dibattito, perché l’antisemitismo è una questione molto seria anche in Italia. Ed è un’ottima notizia che proprio in queste ore – con un gesto che per una volta va oltre le “liturgie” un po’ vuote del 27 gennaio – il governo abbia deciso di istituire la figura del Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo e di affidare questo compito a una persona seria come MIlena Santerini, che proprio con le iniziative del Binario 21 a Milano ha mostrato come non si possa separare la lotta all’antisemitismo da quella contro tutte le altre forme di intolleranza e discriminazione.
2) È evidente il gioco politico di Salvini e della Lega su Israele che tu indichi e che non è iniziato oggi. Proprio per questo però martedì io li sfiderei: porterei in aula una cartina muta del Medio Oriente e li inviterei a indicare lì sopra quali sono i confini dello Stato di Israele. Per la Lega sono quelli internazionalmente riconosciuti o – come nei fatti sostengono i loro amici della destra nazionalista ebraica – è l’intera area che va dal fiume Giordano al Mediterraneo? Perché neanch’io sono entusiasta di un’iniziativa come BDS. Però è una risposta (opinabile) a una situazione di conflitto che volutamente quella mozione pretende di ignorare del tutto. La Lega che cosa pensa del principio due Stati per due popoli? Che cosa pensa delle intenzioni di Netanyahu sull’annessione della Valle del Giordano? Pensa che l’ambasciata italiana dovrebbe stare a Tel Aviv o a Gerusalemme? Se volete chiamare sul serio il gioco politico di Salvini dovete farlo venire fuori fino in fondo. Perché così com’è espresso nella mozione nasconde comodamente tutto dietro a un sostegno a un generico Israele che nei fatti non esiste.
3) Mi sorprende un po’, però, che nella vostra mozione non vi sia alcun riferimento esplicito alla promozione della pace in Medio Oriente, se non nel generico invito a commemorare la figura di Yitzhak Rabin a 25 anni dalla sua morte. Dobbiamo tornare a dire che il diritto all’esistenza dello Stato di Israele e la promozione della pace sono due cose tra loro collegate. Anche perché c’è un travaglio importante in corso in Israele, di cui le tre elezioni politiche in un anno sono un sintomo importante. Mentre noi siamo qui a discutere su antisemitismo e antisionismo in Israele è in corso un processo il cui esito è destinato a definire che cosa sarà il sionismo del XXI secolo. E una riflessione sulle differenze tra il sionismo delle origini (quello di Herzl e dello stesso Ben Gurion) e quello propugnato oggi dalla destra nazionalista ebraica amica di Salvini e Orban sarebbe quanto mai importante da riproporre oggi anche in Italia. Pensiamo per esempio a tutta la questione degli arabi israeliani, che oggi sono il 20% della popolazione di Israele e sono destinati a crescere ulteriormente. Sono anche loro Israele oppure no?
4) Chiudo con un piccolo spot personale. Nell’ormai lontano 2008, quando regnava ancora il Celeste ma i leghisti erano comunque in maggioranza, in una botta di entusiasmo la Giunta di Regione Lombardia dette il patrocinio alla mostra “Giusti dell’islam”, che realizzai con il Pime per raccontare le storie dimenticate di quei musulmani che durante la Shoah misero a rischio a propria vita per salvare quella di alcuni ebrei e per questo sono stati riconosciuti come Giusti tra le nazioni dallo Yad Vashem. Quella mostra (che ha girato molto per alcuni anni in scuole e centri culturali italiani ed esiste tuttora https://www.pimemilano.com/Slider-home/i-giusti-dell-islam.html) credo resti un esempio interessante di come la battaglia contro l’antisemitismo abbia come primo obiettivo quello di unire tra loro le persone anziché dividerle. Quella mostra non è mai stata ospitata in una sede di Regione Lombardia. Chissà, magari potrebbe essere la volta buona…
Ciao Fabio, mi sembrerebbe opportuno e forse anche di aiuto a unire a sostegno della Pace in Israele chiedere un esplicito sostegno della regione a quelle (molte più di quanto si sappia) iniziative che mettono insieme israeliano e palestinesi come ad esempio Parent’s circle e tante altre.
A presto Gigi