
Con buona pace dei consiglieri della Lega, che martedì hanno indossato in Consiglio regionale magliette “Anti Boccia”, il governo va avanti sull’autonomia. Il ministro annuncia che si potrà arrivare a una legge quadro entro fine anno alla firma di intese nel 2020.
Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, è
chiaro: “ho intenzione di chiudere la legge quadro entro fine anno”. Boccia
spiega di “aver corso molto in questi giorni e di poter recuperare buona parte
del lavoro fatto. Penso che se le regioni e le parti sociali sono d’accordo, si
possa partire anche entro fine anno per sottoporre da gennaio all’attenzione
del Parlamento tutte le intese che potranno essere pronte”.
“Mi auguro e spero – afferma Boccia – che questo percorso possa vedere la luce
nel corso del 2020. Siamo disponibili a continuare il confronto nelle prossime
settimane, per noi sarà un cantiere aperto”.
Tra il 15 e il 25 novembre il Governo dovrebbe essere nella condizione di
presentare al Parlamento una proposta chiara. Ci saranno poi una ventina di
giorni per raccogliere tutti gli emendamenti per giungere alla miglior sintesi
possibile.
Il ministro Boccia ritiene anche che sia giusto pensare a un commissario di
Governo per definire in tempi brevissimi i Lep (livelli essenziali di
prestazione).
“Non voglio ripartire da zero – rileva Boccia – ma dai
punti di accordo che già sono stati trovati, io non voglio perdere tempo e nel
giro di pochissime settimane le Regioni che avevano intavolato la trattativa
torneranno al tavolo al Ministero”. “In attesa che le delegazioni
trattanti ricomincino il lavoro – precisa Boccia – e ricordo che già ieri
ho visto i tecnici del Veneto e ho già convocato anche Lombardia, Emilia
Romagna e Toscana – sto insistendo sull’autonomia e – sottolinea Boccia – sto
chiedendo a tutti i presidenti di Regione se non sia il caso di valutare di
sedersi al tavolo e attivare il 116. Questo è un consiglio che sto dando a
tutte le regioni”.
Il ministro si sbilancia anche sui tempi: “se chiudiamo entro l’anno questo
confronto e i gruppi parlamentari sostengono questo modello, per me dall’1
gennaio si può cominciare a firmare le intese, che però debbono essere
sottoposte al Parlamento per conferire al tutto maggior forza e credibilità. E
a gennaio le intese possono essere due o tre, parlando di quelle già pronte”.
A due anni esatti dal costoso e inutile referendum lombardo veneto sull’Autonomia a Roma pare facciano sul serio, dopo 14 mesi di tante parole e roboanti annunci “gialloverdi” che non ci hanno portato da nessuna parte.
Se così sarà, i consiglieri leghisti spero si presenteranno con una maglietta di omaggio al ministro Boccia.