Sintesi 1: il servizio ferroviario in Lombardia non raggiunge livelli accettabili per l’utenza.
Sintesi 2: il servizio ferroviario in Lombardia è in via di lento, ma continuo miglioramento.
Due modi, paradossalmente entrambi corretti, per raccontare quello che l’Amministratore Delegato di Trenord Piuri ha detto oggi di fronte alla Commissione Trasporti del Consiglio Regionale.
Qui di seguito vi propongo alcune delle slide presentate oggi e qualche considerazione.

In alcune direttrici la puntualità (ritardo fino a 5 minuti) è migliorata. Non si può negarlo, ma non basta. Anche perchè se il mio treno ha 5 minuti di ritardo ogni giorno, alla fine del mese avrò perso 100 minuti.

In altre direttrici la situazione è davvero pesante. Il peggioramento della linea Milano – Tirano è davvero inaccettabile e ci sarebbero all’orizzonte anche le Olimpiadi. Piuri ha comunicato che è già al lavoro una task force composta da tecnici di Trenord e RFI per tentare di trovare soluzioni a livello di infrastruttura. Lungo la Milano Asso, solo per fare un altro esempio, è stato installato il nuovo sistema di sicurezza per i treni e questo riduce la velocità di ingresso nelle stazioni aumentando il ritardo.
Insomma, tutto è spiegabile, ma non basta spiegare, bisogna far arrivare i treni puntuali.

Puntualità e soppressioni migliorano, dunque, rispetto al 2018, ma pensare che ogni giorno ci siano 46 treni che vengono cancellati mi pare davvero non accettabile. Piuri sottolinea che la metà delle soppressioni non è dovuta a responsabilità di Trenord, ma questo quanto può interessare ai pendolari che rimangono a piedi?

La slide qui sopra analizza i motivi dei disservizi.
Da gennaio saranno in circolazione nuovi treni, un paio al mese per un totale di 15 fino a metà 2020; poi ne arriveranno altri con cadenze da definire.
Dall’incontro di questa mattina ho ricavato un’impressione: Trenord fa il possibile per far viaggiare i treni (nessuna altra regione italiana, neppure lontanamente, offre un servizio paragonabile per numero di corse e passeggeri trasportati), ma Regione Lombardia non ha un progetto per far sì che i problemi evidenziati possano essere risolti.
La politica dovrebbe avere il coraggio di stabilire quali sono le priorità su cui investire da qui ai prossimi 20 anni. Se siamo arrivati a questo punto è perchè da 15 anni a questa parte nessuno ha pensato opportuno acquistare ogni anno qualche treno, tanto che nel 2016 s è dovuti correre ai ripari con un piano di acquisto da 150 treni da accollare a debito sulle spalle dei lombardi per i prossimi 20 anni.
Non è poi chiaro come e se regione intenda incalzare RFI, proprietaria della rete ferroviaria, per capire quali siano gli investimenti infrastrutturali già in programma e, magari, concordarne o imporne altri.
Aggiungo altro: la regione dovrebbe avere il coraggio di essere chiara con i cittadini. Dovrebbe stabilire quale servizio è in grado di offrire con affidabilità e puntualità e avere il coraggio di rimodulare corse e fermate perchè non ci si debba trovare in emergenza continua. Negli anni si è sempre “venduto” un servizio in aumento, ma la qualità dello stesso non è certo migliorata.
Compito della politica dovrebbe essere quello di mettere i tecnici nelle condizioni di lavorare al meglio; oggi in Lombarda la sensazione è che i tecnici debbano salvare la faccia di una politica che non ha fatto una programmazione adeguata e ha “venduto” un servizio che non era in grado di garantire.
Se a questo aggiungete che le tariffe per chi utilizza solo il treno a Milano e a Monza e Brianza dal 1° ottobre sono aumentate anche del 30%, capite che la rabbia dei pendolari non può che crescere.
Per questo il Partito Democratico nelle prossime settimane sarà nelle piazze e nelle stazioni lombarde per chiedere che Regione Lombardia metta Trenord nelle condizioni di garantire un servizio all’altezza delle esigenze dei pendolari lombardi.
TRENI: IL PD LOMBARDO RACCOGLIERÀ LE FIRME PER DIRE BASTA TRENORD E PER RIPRISTINARE L’ABBONAMENTO SOLO TRENO
Il Pd Lombardo, di concerto con il gruppo regionale, raccoglierà le firme tra i pendolari contro l’abolizione dell’abbonamento “solo treno” e, più in generale, per chiedere alla Regione di archiviare Trenord e di progettare una diversa prospettiva per il servizio ferroviario regionale.
Dalla prossima settimana, per circa un mese, il Pd terrà diversi volantinaggi e raccolte firme nelle stazioni di tutti i territori lombardi con lo slogan “Basta Trenord”.
“L’esperimento di Trenord è durato dieci anni – spiega il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo – e a consuntivo si deve ammettere che le cose non sono andate come avevano promesso ai pendolari. Il servizio è ancora largamente insoddisfacente e la Regione, da ormai sei anni guidata dalla Lega, ha tutta la responsabilità di non avere un vero progetto per dare ai viaggiatori condizioni di viaggio soddisfacenti. Noi saremo nelle stazioni a raccogliere la voce dei cittadini e porteremo il loro disagio e la loro protesta sul tavolo della politica.”
Aggiunge Gigi Ponti, consigliere regionale della Lombardia: “Dopo l’audizione di Trenord e dell’assessore Terzi (avvenuta oggi in commissione trasporti del Pirellone) è evidente che la Regione non ha un’idea di sviluppo della rete ferroviaria e che non ha un’interlocuzione efficace con Rete Ferroviaria Italiana. Tutti gli annunci fatti fin qui si sono dimostrati inefficaci e non verificabili. È fondamentale che la Regione chiami al tavolo RFI per capire quali progetti possano essere effettivamente cantierizzati e, dall’altra parte, che richiami Trenitalia, che è socia di Trenord, e che ha conferito treni assolutamente inadeguati. L’unica vera novità degli ultimi mesi è stata una beffa per i pendolari: la soppressione dell’abbonamento “solo treno”. In aggiunta, i pendolari che chiederanno il rimborso per i disservizi d’ora in avanti se li vedranno negare. Queste sono alcune delle ragioni della nostra mobilitazione e della nostra raccolta firme in tutte le stazioni.”
Ecco il testo su cui si raccoglieranno le firme:
I Lombardi hanno diritto di viaggiare su treni puntuali, affidabili, confortevoli e puliti, come avviene nel resto d’Europa.
Trenord non sa garantire tutto questo: è un esperimento durato dieci anni, ora bisogna avere il coraggio di dire che non ha funzionato e che bisogna andare oltre.
La Regione Lombardia, che governa il trasporto ferroviario regionale, ha avallato tutte le scelte di Trenord: dal taglio del 5% delle corse fino alla soppressione dell’abbonamento “solo treno” che oggi costringe 25mila pendolari delle province di Milano, Monza e Brianza e in parte di Lodi a pagare gli abbonamenti fino al 40% in più per avere lo stesso servizio scadente. Oggi riguarda solo loro, domani riguarderà tutte le province lombarde. Lo ha deciso la Regione per mettere più soldi in cassa a Trenord.
Meno corse, abbonamenti più cari: così non va.
Chiediamo che la Regione Lombardia dichiari concluso l’esperimento Trenord. Chiediamo che la Regione rispetti i pendolari, ripristini gli abbonamenti “solo treno” per i pendolari di Monza, Milano e Lodi che non prendono altri mezzi e rinunci a cancellarli nelle altre province.
Milano, 17 ottobre 2019
La Lombardia deve avere un trasporto pubblico adeguato ed efficiente , non è concepibile che un’infrastruttura indispensabile come quella ferroviaria sia a livello di quella di un Paese sottosviluppato.