Il
presidente Fontana e la sua maggioranza lombarda hanno nominato Gianluca
Savoini al Corecom della Lombardia, organismo che vigila sulle
telecomunicazioni e le controversie ad esse legate, sulla par condicio e sul
cyberbullismo. Dagli audio diffusi ieri dal sito americano Buzzfeed, e prima
dall’inchiesta de l’Espresso, si evince che Savoini avrebbe trattato un
finanziamento occulto per la Lega allo scopo di finanziare una campagna
sovranista e pro Russia in vista delle elezioni europee di maggio. Una vicenda
che, se confermata, sarebbe gravissima e svelerebbe trame oscure che andrebbero
contro lo stato di diritto e gli interessi nazionali del nostro Paese.
Savoini ha il diritto, ma anche il dovere di chiarire quanto sta emergendo a
suo carico e credo non possa essere oggetto di processi sommari, ma la sua
figura sta emergendo sempre più chiaramente come di parte e strettamente
collegata a posizioni che non possono certo essere definite di equilibrio e di
rigore istituzionale.
Fontana ha la responsabilità politica della nomina di Savoini e a lui non posso
che fare alcune domande: una persona su cui grava un’ombra così imponente e si
propone in modo evidente come uomo di parte è nelle condizioni di ricoprire un ruolo
in un organismo di garanzia; siamo certi che non abbia mai utilizzato questa
sua posizione per attività non collegate all’ufficio cui è stato chiamato; è
opportuno che continui in questo suo mandato?
Concordo e sottoscrivo pienamente