Se dico occhiali, voi a che zona d’Italia pensate? Credo di non sbagliare se dico che la vostra mente va immediatamente al bellunese e alla zona che va tra il capoluogo e Pieve di Cadore passando per Longarone e Calalzo. Lì ha costruito la sua fortuna uno degli uomini più ricchi del pianeta, Leonardo Del Vecchio, un vero magnate degli occhiali. Eppure anche la Lombardia ha il suo distretto degli occhiali che…
Non ha nulla da invidiare al bellunese, almeno a livello di storia, ma paga un deficit strutturale diventato ormai cronico. Sto parlando della zona industriale di Castiglione Olona, non lontano da Varese, che raccoglie un’impresa storica come la Mazzucchelli, un’azienda emergente e innovativa come Nau! e un sito produttivo di un gigante dell’ottica come Zeiss, oltre a numerose altre piccole e medie aziende dei settore.
Mazzucchelli è un vero e proprio pioniere del settore, perché fin dal 1849 è uno dei principali produttori al mondo di acetato di cellulosa, il materiale con cui vengono costruite le montature degli occhiali che noi volgarmente definiamo di plastica.
Non è un caso che Zeiss si sia stabilità in zona e che Nau! abbia trovato ospitalità in uno dei vecchi stabili ormai in disuso della Mazzucchelli. In zona raccontano che persino l’ormai globale Del Vecchio abbia cominciato da qui.

In una recente visita a Castiglione Olona per sostenere la candidatura a sindaco di Francesca Porfiri, con il senatore Matteo Richetti ho avuto modo di visitare quello che possiamo definire un vero e proprio distretto dell’occhiale che offre opportunità di lavoro e di formazione, ha un alta capacità di innovazione e potrebbe avere significativi margini di crescita, ma deve fare i conti con una situazione logistica piuttosto complicata.
Il discorso sarebbe lungo e complesso. Mi accontento di citare solo alcune questioni.
La prima è relativa ai trasporti: la zona industriale di Castiglione non è collegata adeguatamente con da un servizio di trasporto pubblico, tanto che una delle aziende presenti deve ricorrere ai servizi degli NCC (Noleggio con conducente) per dare la possibilità a studenti e fornitori di raggiungere la propria sede. E pensare che da inizio ‘900 al 1977 la zona era servita dalla Ferrovia di Valmorea che collegava Castellanza a Mendrisio, in Canton Ticino. Oggi è praticamente isolata per chi non vuole o può utilizzare un automezzo privato.
La seconda questione ha a che fare con la possibilità di mettere in atto politiche industriali strategiche per promuovere determinati territori. Sulla carta, Regione Lombardia ha leggi interessanti per incentivare ricerca, sviluppo e innovazione, nella pratica è tutto fermo. Un possibile distretto innovativo come quello di cui sto parlando soffre di questa inerzia a cui si accompagna una forte incertezza delle regole (e della loro interpretazione) per quanto riguarda la possibilità di vendite on-line. Non sono argomenti semplici, ma andrebbero affrontati con urgenza da chi governa.

Il terzo capito è quello della formazione. In Lombardia non esistono percorsi formativi in grado di offrire la specializzazione richiesta dalle aziende di questo settore. Esistono contatti con istituzioni formative fuori regione, ma non sono così agevoli. Eppure, a quanto mi hanno raccontato i diretti interessati, si tratta di un settore che può essere particolarmente recettivo dal punto di vista occupazionale, tanto che Nau! ha creato una propria Academy formativa interna.
Il bellunese è diventato un punto di riferimento mondiale per l’occhialeria non certo per grazia ricevuta, ma per una seria politica industriale che ha avuto inizio da una delle più grandi tragedie italiane, il disastro del Vajont. Negli anni successivi al disastro, furono garantite condizioni di speciale favore alle aziende che si stabilivano in Cadore e da lì è nato un distretto che il mondo ci invidia. Gli imprenditori hanno idee, coraggio e lungimiranza, ma se manca la visione e la collaborazione delle istituzioni, prima o dopo, mettono in conto di guardare altrove, magari, nel caso di Castiglione Olona, a pochi chilometri di distanza, in Svizzera. E i nostri bei territori e chi li abita diventano sempre più poveri.