
Un precursore dei tempi moderni e della dimensione europea. Antonello da Messina fu uno straordinario interprete del suo tempo e diede un impulso straordinario all’arte figurativa del ‘400. Ho avuto modo di visitare la mostra che sarà aperta a Palazzo Reale di Milano fino al prossimo 2 giugno ed è stata un’autentica sorpresa.
Antonello viaggiò molto, in Italia e in Europa, e fece tesoro delle tante suggestioni che ebbe soprattutto dai fiamminghi, esprimendo il massimo della sua tecnica e della sua creatività a Venezia dove diventò un vero e proprio riferimento per la pittura dell’epoca.
Di Antonello rimangono solo 35 opere e la mostra milanese ne propone 19 con alcune vere e propria icone della storia dell’arte, come l’Annunciata, il San Girolamo nello studio, l’Ecce Homo o gli straordinari ritratti che espirmono un realismo e una vitalità che va oltre la pittura sconfinando in un’attualissima introspezione psicologica.
La mostra, prodotta da Skira e curata da Giovanni Carlo Federico Villa (che è anche voce narrante dell’audio-guida), ha una guida d’eccezione, Giovan Battista Cavalcaselle, storico dell’arte del XIX secolo che attraverso i suoi taccuini e disegni ha letteralmente ricostruito la vita del pittore che era stata sepolta da devastanti terremoti e alluvioni che più volte hanno colpito Messina.
Una mostra, come dicevo, sorprendente ed emozionante, soprattutto per l’emozione che si prova di fronte ai capolavori del grande pittore messinese, morto a soli 50 anni, ma immortale e, come scrisse il figlio “non-umano” nella sua magia artistica.
Vi consiglio davvero una visita, avete tempo fino al 2 giugno.