Collaborare con la Commissione Europea e dialogare per costruire
politiche più attente alle esigenze del sistema lombardo. E’ quanto prevede la
Risoluzione Europea approvata oggi dal Consiglio regionale con il voto
contrario del 5 Stelle e di +Europa e l’astensione dei Civici Europeisti
Lombardia.
Due anni fa la Lega aveva impedito l’approvazione della Risoluzione Europea,
oggi si è convertita sulla via di Bruxelles, rendendosi conto di come senza i
fondi europei la Lombardia non potrebbe finanziare gran parte delle sue
politiche più rilevanti, dalla dote unica lavoro alla formazione professionale
o alla misura “Nidi gratis”.
La Risoluzione votata oggi in aula contiene dei passaggi non
condivisibili riguardo un possibile superamento delle sanzioni alla Russia o il
sostegno alle politiche del governo di contenimento della migrazione
clandestina, ma segna un significativo cambio di atteggiamento da parte di una
maggioranza che si è resa conto di come la collaborazione con l’Unione Europea
sia un percorso obbligatorio per la Lombardia.
Il Consiglio ha approvato diversi nostri emendamenti sulle politiche
ambientali, sull’innovazione tecnologica, sulla promozione di collaborazioni in
ambito cultuale e formativo e si è pronunciata a favore di una collaborazione
con la Commissione Europea.
Nella mia dichiarazione di voto in aula, durante la quale ho annunciato che il
voto di astensione espresso in commissione sarebbe diventato un voto
favorevole, ho citato un passaggio della Dichiarazione Schuman del 9 maggio
1950: “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta
insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà
di fatto”.
Credo che oggi in aula si sia respirata un po’ di quella necessaria solidarietà
di fatto, nata proprio da considerazioni concrete che ci hanno portato a
condividere proposte da avanzare a Bruxelles perché costruisca politiche più
rispondenti alle esigenze della Lombardia.
Abbiamo scelto di premiare questa disponibilità concreta passando sopra alcune
forzature ideologiche che la Lega ha voluto comunque inserire nel documento: il
nostro voto è stato un voto a favore dell’Europa.
Se vogliamo davvero costruire l’Europa, c’è bisogno di tanti, magari piccoli
passi avanti piuttosto che di grandi proclami ideologici.
E’ di concretezza che può nutrirsi l’Europa, come ha sottolineato anche papa
Francesco il 25 novembre 2014 parlando di fronte all’assemblea di Strasburgo: “E’
giunto il momento di abbandonare l’idea di un’Europa impaurita e piegata su se
stessa per promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di
musica, di valori umani e anche di fede”.
Valori che possono crescere e vivere anche attraverso piccoli passi quotidiani.
Qualcuno, magari timido, credo lo
abbiamo fatto anche noi oggi in Consiglio regionale.