
Un’ex eurodeputata che parla di dialogo tra israeliani e palestinesi, un napoletano verace che parla dell’esperienza dei maestri di strada, un sacerdote tedesco che parla di periferie, un dirigente sportivo che racconta di Haiti, un ex generale serbo che racconta di come sia possibili parlare di pace a Sarajevo.
Non è un summit internazionale, ma una delle iniziative promosse nell’ambito del Campus internazionale di educazione alla pace. Si è tenuto la scorsa settimana a Gratosoglio, nella profonda periferia milanese, e ha coinvolto giovani che molti ritengo marginali o a rischio.
Il Campus è giunto alla sua IV edizione ed è la testimonianza di come il cuore delle città pulsa spesso proprio in periferia e trova nei giovani una forza insospettabile.
Il titolo dell’edizione 2019, animata e promossa dall’entusiasmo di don Giovanni Salatino, responsabile della pastorale giovanile del decanato Gratosoglio, è stato “De-centramento. Centro e periferia, oltre ogni confine esistenziale”. Culmine dell’iniziativa, che ha toccato luoghi simbolici come il liceo Parini, il Castello e Palazzo Marino, una veglia interreligiosa celebrata tra i casermoni del quartiere alla presenza dell’Arcivescovo e del Sindaco di Milano.
Il link qui sotto porta al sito del Campus internazionale di educazione alla pace.