
Un lungo fischio del treno appena arrivato in stazione e il silenzio fuori ordinanza. Così alle 6.50 di questa mattina alla stazione di Pioltello è stato commemorato il primo anniversario dell’incidente che il 25 gennaio 2018 costò la vita a 3 persone causando più di un centinaio di feriti. Un’occasione per stringersi attorno alle famiglie delle vittime e per ribadire un impegno comune per la sicurezza dei trasporti.
Il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti ha rievocato i
drammatici momenti seguiti all’incidente con la generosa opera di tutti coloro che
sono intervenuti per soccorrere le vittime e mitigare le conseguenze di un
disastro che non doveva accadere e che non deve ripetersi. Dalle forze dell’ordine
agli operatori sanitari, dagli psicologi alla protezione civile, dagli
amministratori locali ai privati cittadini che hanno subito messo a
disposizione coperte e bevande calde, sui binari a poche centinaia di metri
dalla stazione si è vista l’Italia migliore, quella che si mette a disposizione
degli altri e ci fa ben sperare nel futuro della nostra comunità.
Tra gli interventi del presidente della regione Fontana, del sindaco della
Città Metropolitana Sala e del prio cittadino di Caravaggio, dove risiedeva una
delle vittime, si è levata anche la voce di Stefania Soresinetti,
rappresentante dei pendolari del cremasco, che ha chiesto di investire in
sicurezza e di far sì che la vita di chi prende quotidianamente il treno sia
resa meno faticosa e incerta. Dopo la tragedia di Pioltello chi utilizza
quotidianamente il treno si pone molte più domande riguardo la propria incolumità
e chiede alle istituzioni risposte chiare e interventi precisi sul trasporto
pubblico per le oltre 800.000 persone che lo utilizzano quotidianamente in
Lombardia.
Sul treno proveniente da Cremona (per l’occasione nuovo di zecca e con ben due
capotreno), assieme a molti sindaci dei comuni serviti dalla linea ferroviaria,
è salito questa mattina anche il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli
che, nel suo intervento, si è lanciato in una sorta di invettiva contro le
istituzioni che non riescono a garantire la sicurezza e non spendono i soldi
che (“credetemi”) ci sono e ha detto di non voler più sentir parlare di grandi
opere se non viene garantita la manutenzione delle linee esistenti. Una vena
polemica e barricadera che ha stonato un po’ rispetto alla compostezza degli
altri interventi che, mettendo al centro il ricordo delle vittime, hanno
assicurato un corale impegno per la sicurezza del trasporto locale.
Una piccola nota di colore: in coincidenza con l’arrivo delle autorità dagli altoparlanti
della stazione si è sentito l’annuncio della soppressione causa guasto del
treno che sarebbe dovuto arrivare alle 7.00 da Varese. Così, tanto per
ricordare che sul trasporto ferroviario in Lombardia c’è ancora tanto da
lavorare.