Un compito per i parroci (e non solo): vigilare contro le infiltrazioni criminali

3 Gennaio 2019 di fabio pizzul

Preoccuparsi dei propri fedeli significa anche tenere gli occhi aperti sulle loro difficoltà economiche.
Indebitamento eccessivo, difficoltà economiche, gioco d’azzardo… Sono situazioni difficili diffuse anche in zone apparentemente floride come Milano e la Lombardia.
Alle difficoltà economiche si aggiunge spesso un isolamento sociale, dovuto anche alla difficoltà di rendere pubblica la propria situazione senza sentirsi giudicati ed esclusi dal proprio contesto sociale.
E’ in questo contesto che arrivano offerte allettanti di denaro facile o di acquisizione di debiti di fronte alle quali è difficile dire di no. Dietro queste apparenti soluzioni si nascondono sempre più spesso individui senza scrupoli, talvolta collegati alla criminalità organizzata che così si infiltra in modo subdolo anche in realtà apparentemente lontane da logiche mafiose.
Non dico nulla di nuovo, ma c’è una novità: l’arcivescovo di Milano scrive a tutti i parroci della diocesi invitandoli a vigilare e a non sottovalutare eventuali segnali di disagio che dovessero individuare.

Nella lettera resa nota oggi, mons. Delpini invita i parroci a rivolgersi a chi da anni si occupa in diocesi di questi temi, ovvero Caritas Ambrosiana e Fondazione San Bernardino.
Per i parroci l’indicazione del vescovo è una sorta di “ordine di servizio”, ma è importante che chiunque venga a conoscenza di situazione del genere possa attivarsi per segnalare la necessità di approfondire quello che sta accadendo.
Le forze dell’ordine da anni sono impegnate nel contrasto della criminalità organizzata anche in Lombardia, ma un forte presidio sociale può costruire un argine a infiltrazioni che rischiano di fiaccare anche una società ricca e coesa come tradizionalmente è sempre stata quella milanese e lombarda.

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