Qui di seguito una sintesi dell’intervento del Presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha introdotto il dibattito sul trasporto ferroviario in Lombardia.
Vengono spontanee alcune domande: chi ha governato in Lombardia negli ultimi 20 anni?
Chi ha messo in piedi Trenord e la collaborazione con Ferrovie dello Stato?
Chi non ha fatto gli investimenti necessari anno per anno e ha stanziato 1,6 miliardi a debito solo nell’autunno 2017?
Chi ha fatto sì che di oltre 400 nuovi treni in arrivo nelle diverse regioni italiani neppure uno arriverà in Lombardia?
Preciso anche che dei 14 treni promessi da Trenitalia alla Lombardia prima dell’estate, al momento, ne circola 1 solo e altri 4 sono in attesa delle procedure tecnico-burocratiche per circolare.
Va anche ricordato che i primi treni acquistati dalla Lombardia arriveranno, forse, nel 2021 e le consegne saranno completate nel 2032. Dobbiamo attendere quella data per vedere risolti i problemi?
Ecco quanto ha detto Fontana.
Quello del trasporto ferroviario è un argomento che deve essere al centro dell’amministrazione.
Fin dal primo giorno ho posto attenzione al tema, perché il trasporto che oggi viene offerto non è all’altezza di quello che richiede la Lombardia.
Positivo il fatto che il ministro abbia chiesto di riaprire un confronto che finora è avvenuto solo a distanza.
I dati manifestano l’impossibilità di gestire un’azienda i cui soci hanno fatto rimarcare un’enorme differenza di investimenti: 3 milioni di Regione Lombardia in 10 anni contro i 170 milioni di RFI. Da troppi anni FS non investono neppure sulla rete per interventi che appaiono necessari e fondamentali. Anche a queste carenze infrastrutturali è dovuta la grande parte dei disservizi a cui sono sottoposti quotidianamente in cittadini. La rete deve essere messa a norma perché è già un miracolo che la rete regga il carico a cui viene sottoposta oggi.
Senza pregiudizi abbiamo messo mano alla governance di Trenord formulando a inizio agosto un’ipotesi conosciuta con gli ex vertici fi Trenitalia, ma non più approfondita con i nuovi vertici.
Nei giorni scorsi Trenord ha presentato un piano temporaneo di emergenza per alleviare soprattutto i disagi per i pendolari nelle ore di punta.
Regione ha acquistato 16 treni che andranno, dal 2020 a sostituire la flotta che mette a disposizione di Trenord. Il cambio dei vertici di Trenitalia ci ha fatto ben sperare per una società che si occupi del trasporto locale più che di operazioni finanziarie.
FS ha messo a disposizione 19 treni e un po’ di personale, ma non si capisce perché non abbia volto dare alla Lombardia più treni che aveva, tra l’altro, già messo in vendita.
Ribadiremo a FS che siamo disponibili a cercare nuovi soci per garantire il servizio. Terremo informato il Consiglio sugli sviluppi della trattativa.
Il servizio migliorerà, dopo la fase di emergenza, quando arriveranno i nuovi treni acquistati dalla Lombardia.
Bandiremo un concorso internazionale per chiedere la collaborazione delle migliori menti per immaginare il futuro del trasporto in Lombardia.
Non vogliamo chiudere la legislatura lasciando il trasporto ferroviario in queste condizioni.
I proclami di Maroni sull’acquisto di nuovi treni sono rimasti tali. Non c’erano fondi e non si potevano nemmeno affrontare investimenti accendendo mutui; le risorse sono state bruciate in altre inutilità.
L’accusa a Trenitalia di non collaborazione è insensata perché la stessa può fornire il servizio soltanto se la Regione acquistasse altri treni. Il parco ferroviario è tra i più vecchi in Italia e oramai quello più vetusto al Nord. Facciamo una dura protesta con Città Metropolitana e gruppo consiliare PD alla Regione per invertire questa rotta senza nessuna metà.