Con alcuni amici, iscritti e non iscritti, ho deciso di lanciare alcune idee per il futuro del Partito Democratico.
Il documento che trovi al link qui sotto, affronta alcuni nodi e propone valori e punti fondamentali per un possibile programma: sui nomi ci si scontra, sui contenuti ci si confronta. E’ di questo che ha bisogno il PD se non vuole spegnersi.
Il “noi” che propone questo documento è un soggetto aperto: ci sono alcune firme, ma se ne possono aggiungere tante altre.
A chi tiriamo la volata per il congresso?
Al PD, perché siamo convinti che ci sia ancora tanto bisogno di un partito che proponga un’Italia aperta al futuro e all’Europa e non ripiegata sulle sue paure.
Se vuoi sottoscrivere il documento scrivi il tuo nome inviando un commento a questo post, ti aggiungeremo all’elenco dei firmatari.
Le sfide e i valori del Partito Democratico – per pubblicazione
Fabio, aderisco volentieri al documento presentato del tutto condivisibile.
Che dire del PD?
Vorrei semplicemente che si tornasse al laboratorio iniziale di creare una casa comune di tutti i moderati e progressisti del centrosinistra, nessuno escluso.
Sono stufo dei discorsi basati solo sull’esclusione del “sei troppo di qua o troppo di là”, sono stufo di non vedere riconosciuta la mia storia come peculiare all’interno di questo partito, sono stufo di aver dovuto cercare talvolta altre strade perché il Partito Democratico era diventato alieno.
Ecco non vorrei che il PD sia più un partito alieno, vorrei che fosse un partito terrestre e fortemente radicato sul territorio, popolare nei fatti e all’avanguardia nel pensiero, da dettare leggi giuste e iniziative per preservare lo stato sociale, che sia fortemente europeista e innovatore. E che si faccia promotore anche di lanciare in Europa un’idea di casa comune diversa dalle attuali, che vada oltre e che aggreghi i veri pensatori democratici cristiani, liberal democratici e socialisti democratici. Che superi gli attuali fascismi del PPE e il dilemma delle sinistre (anche al di fuori del PSE) di vedersi fuori dall’Europa.
Apprezzo, ringrazio, condivido, sottoscrivo
Fabio, anch’io aderisco e sottoscrivo, anche se mi sarebbe piaciuto trovare nel documento qualche precisazione riguardo il tema delle questioni etiche e della libertà di coscienza rispetto a queste. Il recente caso di Verona – con la censura della capogruppo PD – francamente mi è sembrato un clamoroso autogol: poteva essere l’occasione per far rilevare il valore aggiunto di questo partito, rappresentato dal fatto che nel PD possono legittimamente convivere sensibilità diverse sulle questioni etiche, e invece …
Ciao Fabio. Ieri con Andrea Motta sono venuto alla Fonderia Napoleonia per ascoltare la conversazione di cui eri piacevolemente e simpaticamente moderatore ma con il giusto piglio per rendere il dibatttito concreto e costruttivo. Non nascondo che ho provato una grande emozione ascoltare gli invitati al dibattito; per entusiasmo ha spiccato quello di Alberto Rossi che ha racontato il suo impegno prima di essere nominato sindaco e quanto dovrà sendere in energie per rendere la città da lui guidata una città sostenibile, Molto coinvolgente la relazione finale di Matteo Richetti. Dopo molti anni vedo nel nostro partito una guida non meramente formale ma molto vicina ai cittadini, capace come ha fatto ieri sera di stupirsi di quanto ha intorno e comprendere che occorra un grande impegno ad ampio spettro per risolvere i gravi problemi di economia, lavoro, ed istruzione. Una giusta integrazione dell’immigrazione può essere una gramde risosrsa per la nostra nazione e non marginalizzarla con atteggiamenti xenofobi e populisti. Grazie per l’impegno di tutto il PD.
Il documenti di per sé globalmente mi piace anche se – per motivi ovvi – è ancora “generico”. Mi è spiaciuto però di non trovare nulla di specifico per la popolazione anziana (che peraltro a Milano città è ben curata dal punto di vista assistenziale). Però noi vecchi non siamo soltanto persone con particolari fragilità da assistere, siamo anche cittadini votanti però con esigenze diverse da quelle dei più giovani adulti e dei giovani. È soltanto un piccolo esempio che riguarda fra l’altro Milano città: per salire sui vecchi tram ancora in uso (e sono i migliori dal punto di vista tecnico) per un anziano occorrerebbe una scaletta… è soltanto un esempio banale… Ma ci sono altre attenzioni che si potrebbero avere soprattutto per favorire una cultura che non consideri l’anziano soltanto un “consumatore” gradito perché ancora in grado di spendere… ricordiamoci che nella famiglia oggi sono in gran parte i nonni a curare i nipoti, che spesso sono le pensioni degli anziani a far andare avanti anche le famiglie giovani eccetera. Provate a pensarci. In ogni caso gradirei sottoscrivere il documento.