Gli attacchi al Presidente della Repubblica da parte dei leader di Lega e 5 Stelle e i violenti attacchi allo stesso Presidente sui social sono inaccettabili e vergognosi.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso atto dell’impossibilità di raggiungere un accordo di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, forze politiche che non hanno accettato la sua richiesta di cambiare l’indicazione del professor Savona come ministro dell’economia.
Mattarella ha ribadito di aver fatto tutto il possibile per favorire una soluzione positiva del tentativo di Conte, ma ha anche detto di aver esercitato la sua prerogativa di difesa estrema degli interessi degli italiani, visto che la designazione di Savona avrebbe “inevitabilmente” portato ad ipotesi di uscita dall’Euro, ipotesi non compatibile con gli interessi dell’Italia.
Ritengo inaccettabili le dichiarazioni di Salvini e Di Maio sul presidente Mattarella che si è comportato esclusivamente secondo le sue prerogative di difensore della Costituzione.
L’intero percorso del contratto siglato tra Di Maio e Salvini e le modalità di designazione di Conte come presidente del Consiglio credo sia indicazione chiara di una volontà di porsi al di fuori di quanto prevede la Costituzione.
Di Maio, spalleggiato da Giorgia Meloni, si spinge a parlare di richiesta di impeachment di Mattarella ed evoca, dicendo di scongiurarla, una possibile reazione di piazza.
Un modo inaccettabile di appellarsi al popolo superando ogni limite e attaccando direttamente le istituzioni.
Posso capire la delusione di chi pensava di avere a portata di mano la possibilità di formare un governo che veniva definito di cambiamento, ma si prospettava come avventuroso e basato su affermazioni volta a volta generiche o fin troppo semplicisticamente precise, ma a tutto c’è un limite, soprattutto costituzionale, e quanto sentito tra le 20 e le 22 di oggi credo lo abbia superato. Spero che la notte porti consiglio.
Ora il Presidente della Repubblica dovrebbe conferire l’incarico a Carlo Cottarelli, non so se il probabile tentativo di trovare un accordo in Parlamento sul suo nome potrà avere un esito positivo, so però che è giunto il momento di gettare la maschera e di dire se quanto è accaduto in queste settimane aveva come obiettivo il bene degli italiani o la voglia di arrivare a tutti i costi al governo trasformando il positivo risultato elettorale in un plebiscito con l’obiettivo di superare gli argini che la nostra Costituzione prevede e che, fino a prova contraria, prevede che la nostra è una Repubblica rappresentativa e parlamentare.