Un dialogo tra alcuni dei maggiori pensatori contemporanei con persone che hanno vissuto percorsi di vita all’insegna del dolore e della sofferenza. E’ il motivo ispiratore de Il Festival dell’Ascolto che sbarcherà a Milano e dintorni a inizio marzo e avrà come filo conduttore della sua prima edizione le diseguaglianze. Nei 5 incontri tra Milano, San Donato, Cesano Boscone e Gorgonzola la curatrice Francesca Nodari, ideatrice del fortunato festival Filosofi lungo l’Ogio, ha coinvolto personaggi di grande spessore come Marc Augé, Enzo Bianchi o il cardinale Francesco Coccopalmerio in riflessioni sui diritti negati, l’ascolto, le diseguaglianze e diversi altri aspetti dell’emarginazione per come si presenta in una grande metropoli contemporanea.
Si inizierà con l’antropologo francese Augé il 7 marzo allo Spazio Base di Milano.
Al’inizio di ogni incontro un testimone parlerà del proprio disagio e dalle sue parole il relatore prenderà spunto per offrire la sua chiave di lettura sul tema.
La globalizzazione, ha spiegato la curatrice Francesca Nodari, ci ha portato a un progressivo “divenire dimentichi dell’altro, senza tener conto del fatto che l’essenza della dignità non può darsi che nella relazione e che un uomo solo non può dirsi davvero degno, ovvero che la dignità si esplica come accadimento della correlazione di due incondizionatezze: accolgo l’atro uomo libero e mortale senza condizioni nella sua dignità e accolgo me stesso, altrettanto finito e libero, senza condizioni, ma chiamato alla responsabilità”.
La città spesso è nemica di questo incontro e il Festival dell’ascolto intende porre la questione attraverso lo strumento del dialogo, all’insegna di una tradizione filosofica che troppo spesso si considera lontana dalla vita quotidiana e che, al contrario, può rilanciarne il senso e la bellezza.