Il disastro di Pioltello ha evidenziato la fragilità del sistema ferroviario lombardo. Ogni giorno 770.000 persone utilizzano i treni per viaggiare verso Milano e le altre città della Lombardia. Le condizioni in cui viaggiano sono spesso indecenti e, negli ultimi anni, ci si è limitati a gestire l’esistente, senza grandi investimenti su nuovi treni e sull’ammodernamento della rete.
Non è un caso che Maroni, in un estremo tentativo di salvarsi la faccia, abbia fatto approvare un investimento da oltre 1 miliardo e mezzo di euro per acquistare nuovi treni che arriveranno entro il 2035. E’ la chiara prova che per troppi anni sono mancati investimenti adeguati.
Ben vengano i nuovi treni, anche se i primi arriveranno tra tre o più anni, ma è necessario programmare interventi significativi anche sulla manutenzione e sul potenziamento della rete: il far viaggiare treni nuovi su una rete vecchia rischia di accrescere le criticità del servizio.
Da anni ci si palleggia le responsabilità riguardo i mancati investimenti, ma a chi utilizza il treno non interessa un granché sapere chi avrebbe dovuto agire. Il sistema ferroviario è uno e come tale va gestito, abbandonando divisioni e rivalità e coinvolgendo fino in fondo nella gestione anche la città di Milano o, se preferite, la Città Metropolitana. La concorrenza potrebbe essere un elemento per innalzare la qualità, ma in Lombardia negli ultimi anni non c’è stata concorrenza quanto rivalità latente tra i diversi soggetti del trasporto. Regione Lombardia, proprietaria di Ferrovie Nord, deve potersi confrontare con i grandi player del trasporto pubblico europeo e non limitarsi soltanto alla gestione di una rete che sta diventano sempre più vecchia e di un servizio che fatica a garantire gli standard minimi previsti.
A forza di accontentarsi di ciò che già c’è, si finisce per perdere di vista il fatto che i livelli di servizio garantiti altrove (soprattutto in Europa) sono sempre troppo più avanzati rispetto ai nostri. E spesso, viaggiando in altre regioni italiane, si scopre che il servizio ferroviario lombardo non è poi così all’avanguardia.
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