Chi mai osa proclamarsi nemico della famiglia? Chi non riconosce che la famiglia ha funzionato in questi anni da ammortizzatore sociale? La politica regionale non ha fatto eccezione, a partire dal tentativo (più proclamato che praticato) di introdurre il cosiddetto “Fattore famiglia” per agevolare le famiglie con figli di fronte a tariffe e pagamento di servizi. A parole, tutto bello, ma poi…
Poi si è scoperto che, senza un reale investimento economico da parte della Regione, le agevolazioni sono rimasta solo sulla carta o, peggio, si sono trasformate in una beffa per molte famiglie.
Su un tema come la famiglia bisogna essere più seri e concreti.
Credo che la regione, abbandonando l’idea di proporsi come paladina della famiglia, dovrebbe mettersi in rete con i comuni e tentare di promuovere una vera e propria rete a favore della famiglia sostenendo le buone pratiche già presenti sul territorio.
Esistono significative esperienze di reti di mutuo aiuto familiare e già collaudate forme di associazionismo che generano valore e servizi per le famiglie.
La legge 23 del 1999 dedicata alle politiche della famiglia ha avuto per anni un ruolo significativo nel promuovere il protagonismo della famiglia, ma è andata via via perdendo questa sua forza promozionale. Andrebbe ripresa, aggiornata e finanziata adeguatamente.
Ci sono provvedimenti utili e positivi, come quello relativo agli asili nido, ma la regione in questi anni ha fatto fatica a metterli a sistema con le altre politiche familiari già esistenti.
Per questo sarebbe anche interessante immaginare, come è accaduto per altri temi, una sorta di legge quadro regionale per la famiglia così da semplificare realmente la vita a chi intende metter su famiglia e sostenere chi ha già fatto questa scelta.
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