In questi anni la Catalogna è stata presa a modello da chi ha governato la Lombardia per la sua forte vena indipendentista, che non non ha certo portato fortuna ai cittadini di Barcellona e dintorni. A me piacerebbe prendere esempio dalla Cataluna per come valorizza i suoi giovani ricercatori formati nelle università locali.
Nella Generalitad di Barcellona esiste una misura che si chiama ICREA e prevede un bando annuale per ricercatori che offre posizioni sicure nel sistema di ricerca catalano. I ricercatori selezionati diventano impiegati di ICREA con la qualifica di ricercatore professionale e sono sottoposti a un sistema di valutazione permanente che consente loro scatti progressivi di carriera. ICREA ha anche una seconda linea dedicata alla carriera accademica.
Attualmente ICREA impiega 255 ricercatori in tutti i campi della conoscenza, inseriti in 50 diverse istituzioni scientifiche della Catalogna.
Dal 2001 ad oggi sul progetto sono stati stanziati 507 milioni di euro, cioè circa 31 milioni di euro ogni anno: una cifra considerevole, ma non così alta, se si pensa al patrimonio di conoscenza e innovazione che ha permesso di accumulare.
Perché non ipotizzare, come suggerito quale mese fa in Consiglio regionale dal professor Paleari, già rettore dell’Università di Bergamo, l’adozione di una misura del genere anche in Lombardia?
Le nostre istituzioni formative sono ai primi posti mondiali per la qualità dei propri laureati, ma molti di questi ultimi sono costretti a lavorare all’ estero.
Nei prossimi 10 anni la crescita si baserà soprattutto sull’ innovazione. Può permettersi la Lombardia di perdere questo treno?
Il sito del programma catalano ICREA
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