Il candidato presidente per la Lombardia Attilio Fontana domenica mattina, durante un’intervista a Radio Padania, ha esplicitato la sua visione sull’immigrazione:
“E’ un discorso demagogico e inaccettabile quello di dire che dobbiamo accettarli, è un discorso a cui dobbiamo reagire, dobbiamo ribellarci: non possiamo accettarli tutti. Vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà sociale e etnica, perché loro sono molti più di noi, perché loro sono molto più determinati di noi nell’occupare questo territorio. Di fronte a queste affermazioni dobbiamo ribellarci, non possiamo accettarle, perché qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, ma logici e razionali: non possiamo perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte, decidere se la nostra etnia, razza bianca, società deve continuare ad esistere o deve essere cancellata, è una scelta. Se la maggioranza degli italiani dovesse dire noi vogliamo autoeliminarci vorrà dire che noi che non vogliamo autoeliminarci ce ne andiamo da un’altra parte.”
Dietro un apparente buon senso, si cela l’idea di una società pura di fronte a un’invasione di soggetti impuri e minacciosi che mirerebbero ad occupare il nostro territorio e a cancellare la nostra identità.
Ma di quale identità stiamo parlando?
Forse quella etnica evocata nelle dichiarazioni rese dal candidato leghista?
Ma di quale etnia stiamo parlando?
Di quella celtico padana forse?
Oppure di quella romano etrusca?
O forse di quella austro-ispano-francese?
E vogliamo dimenticare quella terrona?
Che cosa c’è di più meticcio della popolazione lombarda?
Ma non vado oltre per non dare troppo peso alle parole, che mi auguro lui stesso ritenga avventate, di Attilio Fontana.
Sapete qual è il problema?
E’ che quanto detto martedì mattina a Radio Padania potrebbe addirittura fargli guadagnare qualche voto.
A forza di agitare paure e minacce, ci stiamo convincendo di essere davvero sotto assedio e rischiamo di finire per credere che l’odio verso i diversi diventi una sorta di legittima difesa.
Difesa da che cosa poi?
Temo che l’unica cosa da cui dovremmo imparare a difenderci sia la follia di chi vuole farci credere che il mondo possa essere diviso in puri e impuri e che l’identità sia qualcosa di rigido e immutabile da utilizzare contro altri che devono sempre e solo essere considerati delle minacce solo perché diversi da noi.
Parlare di razza bianca che rischia di essere cancellata è un’enorme baggianata che rischia di diventare un’ombra inquietante su una società come quella lombarda che è sempre stata aperta ed accogliente.
Detto questo, l’accoglienza di coloro che arrivano nel nostro Paese deve essere gestita con maggiore razionalità e gli arrivi devono essere sottratti alle rotte dei trafficanti di uomini.
E’ quanto si sta tentando di fare negli ultimi mesi, senza abdicare a quell’umanità che ha sempre caratterizzato il nostro Paese e che pare essere stata totalmente smarrita, almeno nelle dichiarazioni rese domenica mattina a Radio Padania.
Mi auguro che le parole di Attilio Fontana siano state un incidente di percorso.