Il presidente Maroni si è sempre vantato della sua attenzione per le realtà locali, ma alle parole non sempre seguono i fatti. A meno che, i fatti non siano da addebitare alla distrazione dell’ormai quasi ex governatore della Lombardia che stava rimuginando sul suo futuro politico, dimenticandosi della Lombardia.
Lo scorso 30 dicembre è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) la legge 37 del 2017, definita anche “Collegato di Bilancio”. In essa è contenuta una norma che abbassa dal 30 al 20% la quota minima da destinare, per fini di comunicazione istituzionale, all’acquisto di spazi su mezzi di comunicazione di massa a favore dei giornali quotidiani e periodici.
Tradotto, significa che, se fino ad oggi la Regione era tenuta a destinare alla stampa locale il 30% delle risorse della comunicazione istituzionale, da oggi potrà limitarsi al 20.
A parole, dunque, tutti a favore della stampa locale, nei fatti, l’attuale maggioranza dimostra di non avere il minimo scrupolo a dirottare le risorse della comunicazione istituzionale verso altri lidi.
Ma, forse, Maroni aveva altri pensieri per la testa.
P.S.
Se dovessimo ragionare solo in termini di mercato, è ovvio che la stampa locale non sarebbe più conveniente per una comunicazione che voglia raggiungere il maggior numero di cittadini, ma un’istituzione come la Lombardia deve preoccuparsi anche del pluralismo dell’informazione e della possibilità di garantire risorse a una stampa locale che è fondamentale per poter garantire ai cittadini di avere una corretta consapevolezza di quello che accade sul proprio territorio. I social network e la rete più in generale non possono certo soppiantare queste fondamentali realtà che devono senza dubbio rinnovarsi, ma non è certo un bene che scompaiano.
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